Ospite di “Venus club”, lasciati i panni di opinionista della trasmissione in occasione dell’ultima puntata, Mara Maionchi ha rivelato a Lorella Boccia alcuni aneddoti riguardanti i talenti che ha scoperto nella sua lunga carriera da discografica. Grande curiosità ha destato la dichiarazione su Gianna Nannini e sul loro primo incontro:
“La Gianna venne da me con una raccomandazione di uno importante di Siena e io pensai ‘mamma mia, che palle la solita raccomandata’ e invece questa ragazza si siede al pianoforte per farmi sentire una sua composizione… devo dire che la composizione era terribile, ma lei aveva questa timbrica di voce e un modo di suonare che non era tradizionale”.
La Maionchi rimase colpita soprattutto dal modo di comunicare della Nannini e dalla sua forte emotività:
“Aveva una emotività, una forma di comunicazione che mi colpirono molto e pensai che con le canzoni giuste poteva fare tanta strada. La presi alla Ricordi, fece due dischi di una bruttezza unica, terribili, ma doveva scaricare questa sua necessità di scrivere, poi trovammo il giusto gruppo di lavoro e nacque l’album ‘America’ che fu un grande successo, soprattutto in Germania.”
Infine la discografica ha ricordato Mango, al secolo Giuseppe Mango, scomparso nel 2014 a soli 60 anni:
“Lo amavo molto perché cantava in modo straordinario. Se fosse nato all’estero sarebbe diventato una star. Io arrivai alla Foni Cetra perché dovevo ascoltare e mandare via aspiranti artisti e a un certo punto sentì cantare questo ragazzo: era bra-vis-si-mo. Lo misi a lavorare con Mogol e Salerno e dopo vario tempo uscì ‘Oro’. Purtroppo è morto giovane”
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