Arriva oggi 21 settembre nelle sale italiane l’adattamento cinematografico del romanzo “Noi siamo tutto” scritto da Nicola Yoon. Il film, diretto dalla regista afroamericana Stella Meghie, segue il filone del dramma romantico-adolescenziale con la combo malattia + amore, un genere che ha quasi sempre ottenuto un buon successo, come testimoniano gli affini “Colpa delle stelle“, “Resta anche domani” e “Io prima di te“.
Questa volta la protagonista è la diciottenne Madeline “Maddy” Whittier (Amandla Stenberg), ragazza che soffre di una rara forma di patologia capace di annullare completamente le difese immunitarie e che potrebbe ucciderla per un semplice raffreddore. Per questo Maddy ha passato la sua intera esistenza relegata in casa, al sicuro da tutto, senza mai poter uscire e con la sola compagnia della madre, la sua infermiera e sua figlia.
Nonostante la malattia, che non le ha fatto vivere nulla di quello che rende magiche l’infanzia e l’adolescenza, Maddy non ha perduto la sua allegria e la sua fervida fantasia, grazie sopratutto all’amore per la lettura. L’arrivo nel vicinato di Olly (Nick Robinson), affascinante ragazzo suo coetaneo, attirerà l’attenzione di Maddy: i due cominciano una corrispondenza dapprima tramite i soli vetri delle finestre, poi tramite internet e social network, fino a stringere un rapporto di sincero amore che scombussolerà la vita di Maddy e le farà fare delle scelte importanti.
Noi siamo tutto ha un target di pubblico ben definito, ovvero quello adolescenziale, vista l’età dei protagonisti, lo sviluppo della loro storia tra SMS ed e-mails e la nascita del loro primo, dolce amore. Ciononostante è un film che non ‘stucca’ troppo, che un pubblico più grande può guardare senza troppo annoiarsi e lasciandosi intrattenere, soprattutto grazie *mini spoiler* ad un colpo di scena che, per chi non ha letto il libro, rivoluziona un po’ tutto il filo del film e che smuove dal candore della prima parte.
Gli attori hanno retto bene le descrizioni del libro, anche se forse qualche vestito un po’ meno succinto (non mi facciate bigotta) addosso alla bella Amandla Stenberg sarebbe stato, non per altro, più appropriato alla storia, visto il non bisogno di far trasparire in modo evidente le sue forme.
In ogni caso, film consigliato per mamme e figlie, amiche o giovani fidanzati che hanno voglia di vedere una dolce e tenera storia, non solo d’amore, ma anche di crescita e conflitti morali.
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