Intervistato dal magazine “Sette” del Corriere della Sera, Quentin Tarantino si è lasciato andare ad una lunga intervista, in occasione dell’uscita, sul mercato mondiale, del romanzo “C’era una volta a Hollywood”, dopo averne già realizzato il film. Il regista ha raccontato qualche aneddoto degli anni ’90, compreso il suo amore per Bob Dylan:
“A metà anni Novanta era il proprietario della palestra di boxe in cui mi allenavo, l’ho conosciuto lì, ogni tanto parlavamo. Un paio di volte abbiamo incrociato i guantoni per allenamento”.
Chi ha vinto?
“Non era un incontro da cui uno dei due sarebbe uscito vincitore, gli facevo da sparring partner. Lui combatteva e io facevo da aiuto, incassavo tutti i suoi pugni e lo colpivo quando abbassava la guardia. Lui doveva colpirmi, io solo quando commetteva qualche errore”.
Ha fatto a pugni con un suo mito…
“Non gliel’ho mai detto, che era un mio eroe, che la sua musica era così importante per me. Molto tempo dopo gli ho accennato, en passant, a una sua canzone che adoro, ma prima non una parola sulla sua carriera. Mai. Parlavamo di musica, questo sì, ma non di lui”.
Negli anni ’90 il mondo scopre il cinema e la musica dei Nirvana. Nell’album “In utero” Kurt Cobain omaggia “Le iene”:
“È meraviglioso che gli piacesse il mio film. Credo perché è un film da tour in pullman, il tipico film che, se hai la videocassetta, quando ti sposti da un’esibizione all’altra, da uno stato all’altro, la metti anche solo per rivedere le scene che ti piacciono. Voleva incontrarmi, ma stavo finendo Pulp fiction, ci siamo detti di vederci a lavorazione finita, ma lui non ci è mai arrivato, è morto prima”.
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