Goldrake è arrivato in Maremma. Proprio così: dallo scorso 7 agosto, sulle colline di Fonteblanda, nei dintorni di Orbetello (Grosseto) c’è un braccio di Goldrake che svetta nel paesaggio. Nessun mistero inspiegabile: si tratta di una scultura alta 5 metri dedicata dall’artista Moira Ricci all’eroe della sua infanzia. La colossale riproduzione dell’arto di Ufo Robot, il popolare cartone animato della Toei Animation degli anni Settanta basato sul manga di Go Nagai, è opera dell’artista contemporanea Moira Ricci, nata nel 1977 proprio a Orbetello. Alta cinque metri, la riproduzione del braccio di Goldrake, intitolata Totem, è in ferro, vetroresina e altri materiali e rimarrà sulle colline maremmane, vicino alla strada provinciale San Donato in zona Collecchio, fino al 15 settembre.
Ad aver installato l’opera è l’associazione Hypermaremma, attiva nell’ambito della promozione dell’arte contemporanea con l’omonimo festival artistico. “Concepito come un vero e proprio monumento-simulacro per evocare l’eroe che ha segnato la sua infanzia”, spiega l’associazione, “in questo caso il personaggio del cartoon da supereroe diventa la trasfigurazione del salvatore, un’entità ultra terrena votata a proteggere la terra e il genere umano da oscure minacce. Per l’artista, infatti, dal cielo giungerà la salvezza, quel cielo che per la tradizione contadina dell’entroterra ha un ruolo fondamentale per scandire i raccolti e la vita campestre. Ed è proprio dedicato a questo eroe immaginario che l’artista, come parte integrante dell’opera, fa comporre da tre poeti contemporanei un’ode in ottava rima, antica tradizione orale ancora presente quasi esclusivamente nei borghi della Toscana, che in un momento esatto del periodo di esposizione, attiverà l’opera attraverso un atto performativo naturale. Si tratta di una metrica usata fin dal trecento dai cantori e poeti popolari, per narrare in rima improvvisata le vicende delle terre contadine”.
Totem non è che uno dei progetti di Hypermaremma per il 2021: l’edizione di quest’anno, la terza del festival, è incentrata proprio su interventi che mirano a ridisegnare il paesaggio maremmano con l’intento di restituire allo spettatore nuovi punti di vista. Il braccio di Goldrake è dunque uno dei tanti punti della costellazione di opere e installazioni che compongono la terza edizione di Hypermaremma e che sono disseminate in tutto il territorio.
In tempi difficili come quelli in cui stiamo vivendo, d’altronde, ci vogliono eroi eccezionali, e Goldrake è stato questo, per intere generazioni, a partire dal suo sbarco in Italia, nel 1978.
Nato tre anni prima grazie a Gō Nagai, Goldrake non è stato soltanto il primo robot giapponese della TV italiana (perfino Mazinga, opera cronologicamente precedente, è arrivato nel nostro Paese trascinato dal successo di UFO Robot Goldrake) ma è stato una rivoluzione nel mondo animato, accolto da schiere di fan di ogni età attratti dalle mille armi spaziali, dalle supermosse, e dal messaggio finale di giustizia e speranza, “perché il bene tu sei, sei con noi“.
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