Ospite a “Oggi è un altro giorno”, Alex Britti, che è lontano dalle scene da un po’ di tempo, ha raccontato dei suoi esordi, della famiglia, del rapporto con il figlio Edoardo e delle sue paure, precisando che è stata una sua scelta quella di allontanarsi dalla tv:
“Come Mina ho abbandonato un po’ le scene ma non in modo radicale. Ho scelto di non scrivere più tormentoni, mi vanno strette le etichette, non so più cosa suono. Ho anche detto di no a Pavarotti, mi vergognavo.”
Britti non ha mai frequentato il conservatorio, ha imparato a suonare ascoltando i dischi dopo aver appreso i primi rudimenti in parrocchia, per questo ringrazia Don Franco:
“Don Franco mi ha cambiato la vita. Davano lezioni di chitarra in parrocchia. Ricordo ancora la sensazione delle corde che vibrano. Io suono a orecchio. Ho sempre sentito un appagamento dalla chitarra, ma non mi sento bravo. Ancora oggi sono sempre alla ricerca del suono giusto”.
Il cantante è andato via di casa molto presto per inseguire le sue attitudini:
“I miei genitori erano un po’ titubanti. Papà soffriva di un disturbo bipolare, ma in famiglia si percepivano semplici sbalzi di umore. Per tutti il suo era solo un caratteraccio, ma era quasi normale. Passava dei momenti in cui era simpatico e carismatico e poi l’altra faccia della medaglia. Essere figlio unico mi ha aiutato perché sapevo stare da solo. Sono andato a vivere da solo da adolescente perché era difficile spiegare che dovevo tornare tardi per suonare”.
E, infine, confessa:
“Da una trentina d’anni non prendo l’aereo, ho paura di volare. Dopo un po’ di viaggi storti con attacchi di panico ho deciso di non prendere più aerei. Ho provato a lavorarci su, ma sono trent’anni che non volo e non ho mai visto l’America purtroppo”.
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