Nel 1997, quattro anni dopo l’enorme successo ottenuto da Jurassic Park, Steven Spielberg tornò in cabina di regia per un sequel, intitolato Il mondo perduto – Jurassic Park  e ispirato ad un nuovo romanzo di Michael Crichton (che già aveva scritto il primo libro al quale si era ispirato Jurassic Park).

Rispetto al primo film, Il mondo perduto cambia decisamente tono puntando molto sull’azione e introducendo nuovi personaggi, fatta eccezione per il professor Ian Malcolm (Jeff Goldblum) e dei piccoli camei di John Hammond, il vecchio capo dell’InGen, e i suoi due nipotini. Tra le new entries ci sono i personaggi interpretati da Julianne Moore, Vince Vaughn, Pete Postlethwaite e Peter Stormare.

Alla sua uscita, Il mondo perduto fu lodato per i suoi effetti in computer grafica, ma criticato per la scrittura e i personaggi. Negli anni successivi, la reputazione del film è peggiorata e molti hanno criticato il tono più cupo e la mancanza di quell’effetto di stupore che tanto era piaciuta nel primo film.

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Storia del film

Dopo il successo ottenuto con il primo film, Michael Crichton ebbe forti pressioni dai fan per un possibile secondo capitolo. Crichton, che non aveva mai scritto un secondo libro per i suoi romanzi, inizialmente rifiutò, fino a quando Spielberg non lo contattò per un secondo romanzo. Così nel 1995 Il mondo perduto viene pubblicato in tutto il mondo, e la fase di produzione per il sequel viene avviata dallo stesso Spielberg a settembre del 1996. Spielberg contattò Joe Johnston per dirigere il film, ma in quel periodo il regista era impegnato con un altro progetto, Jumanji. Johnston si offrì nel dirigere la pellicola, ma la produzione di Jumanji si allungò, fin quando il regista ha deciso di rinunciare alla possibilità offertagli. A quel punto Spielberg assunse il comando anche in regia.

Cosa pensa Steven Spielberg di Jurassic Park 2

In una intervista al New York Times, Steven Spielberg ha raccontato perché a suo avviso Il mondo perduto: Jurassic Park non abbia funzionato al meglio, nonostante il successo al botteghino. Il regista si è assunto la responsabilità dell’insuccesso critico del film, dando la colpa al proprio orgoglio e a un ego eccessivo che gli ha impedito di mettere nel sequel la stessa qualità. In aggiunta, non ritiene di essere particolarmente bravo a fare sequel in generale, in quanto spesso quest’ultimi sono più alimentati dal successo del primo film piuttosto che dall’ispirazione artistica. Ecco le sue parole:

I miei sequel non sono buoni come i miei originali. Se vado a vedere tutti i sequel che ho fatto, sono stato troppo fiducioso. Jurassic Park ha fatto un milione di dollari, il che giustifica il sequel. Arrivo come se fosse un successo ma finisco per fare un film inferiore a quello precedente. Mi riferisco a “Il mondo perduto” e “Jurassic Park”.

Fonte: Screen Rant