In un’intervista al “Corriere della Sera”, Isabella Ferrari ha raccontato, per la prima volta, un momento particolarmente difficile del suo passato, quando da ragazza si è ritrovata a dover abortire:
“Non ne ho mai parlato. Mi è capitato da ragazza. Ci ripenso con dolore, ma senza sensi di colpa. Prima della vita di un embrione viene la vita della donna. Io sono per quella libertà. Si rischierà di morire con gli aborti clandestini, è un tornare indietro orribile. Avevo 17 anni, troppo giovane, sentii che quel fidanzatino di Piacenza non poteva essere l’uomo della mia vita, ed è sempre una decisione femminile, per fortuna ero accompagnata da mia madre, non avrei saputo come affrontare la cosa”.
La bellezza di Isabella Ferrari, se da un lato è stata una dote nella sua carriera cinematografica, in più occasioni è stata un peso di cui doversi liberare, soprattutto in giovane età:
“Sono stata ossessionata dall’essere maschile. È stato faticoso. Ho cercato di gestire queste situazioni con registi, attori, produttori, il mio insegnante di recitazione, Franco Califano. Il Me Too è stata una liberazione. Certe cose non succederanno più. Ho subìto una prevaricazione maschile fastidiosa, costante, arrogante. Non sopporto le donne che denunciano di essere state aggredite vent’anni prima in una stanza d’hotel”.
Nonostante le sue insicurezze, la Ferrari ha fatto delle scelte nella sua carriera, come quella di girare delle scene anche piuttosto forti, come quella nel film “Caos Calmo”. Ma per l’attrice lo scandalo è un altro:
“Solo perché lui è Nanni Moretti ha fatto scandalo. Non c’è nulla di torbido in quella scena. Il vero scandalo è la notizia orribile delle restrizioni dell’aborto in USA. Pensavo: se tornassi indietro, rifarei quello che ho fatto”.
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