Max Pezzali dopo il grande concerto a San Siro dove ha festeggiato i 30 anni di carriera e riportato nel suo tuor Mauro Repetto e Paola e Chiara ha rilasciato una lunga intervista al Fatto Quotidiano dove ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera. Ecco un estratto:
Nella sua carriera ha perso diverse occasioni per non essersi accorto in tempo di cosa stava accadendo. Come quando avrebbe potuto avere Angelina Jolie nel film degli 883 ma alla fine non fu presa.
«È la classica sliding door, una di quelle che paghi più e più volte; ci era stata offerta per un ruolo in Jolly blu, ma è stata scartata: questa è la cazzata personale pari alla guerra in Iraq del 2003».
Parla di sé.
«Già da ragazzino non ero né bello né interessante e questa situazione non si è risolta dopo il successo; il successo ti dà il vantaggio di suscitare curiosità, ma la stessa si esaurisce in breve, poi tocca a te. La soluzione? È semplice: parlare fino allo sfinimento; sono in grado di toccare le tre ore senza respirare».
Per i concerti a San Siro ha invitato tutti quelli che hanno avuto a che fare con gli 883 dagli esordi a oggi. Non c’era, però, Claudio Cecchetto, che lo scoprì 30 anni fa. I due si sono professionalmente separati di recente.
«Dopo trent’anni sono arrivato alla necessità di gestirmi in autonomia, un po’ come capita con i genitori quando vai via di casa; dopo trent’anni di collaborazione si rischia di cadere nell’abitudine, e in questo lavoro l’abitudine è pericolosissima così come il conoscersi troppo e perdere la voglia di stupire».
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