Il film
È nel filone della commedia italiana che strappa un sorriso dolceamaro Ferie d’agosto, l’opera seconda di Paolo Virzì arrivata dopo la La bella vita, nel 1996. Un film oramai considerato un cult, da rivedere soprattutto d’estate, che mette in scena le ipocrisie di due famiglie opposte, i patimenti sentimentali di ogni parte, lo stress e la nevrosi della vacanza per l’italiano medio come status sociale irrinunciabile.
Grande merito al cast, formato da tanti attori di punta della commedia italiana allora in ascesa, tra cui Sabrina Ferilli, i compianti Ennio Fantastichini e Piero Natoli, e ancora Silvio Orlando, Paola Tiziana Cruciani, Rocco Papaleo, Gigio Alberti e Laura Morante. Proprio di loro ha parlato Virzì in un recente intervista rilasciata a Hot Corn per i 25 anni della pellicola, festeggiati lo scorso anno.
«Ho un ricordo molto bello del periodo di lavorazione. Abitai a Ventotene per un sacco di tempo, da agosto a novembre del 1995, in una casetta di pescatori modesta ma stupenda. Eravamo solo noi, il cast e la troupe, una comunità vivace e affiatata, tra amori, litigi e risate. Fu forse il set più divertente tra tutti quelli che mi sono capitati. Solitamente non mi diverto mai. Mai. Durante le riprese soffro fisicamente, perché il mestiere del regista è un mestiere ossessivo, in cui ti ritrovi a notte fonda a pensare a come girare una scena. Io solitamente vivo il set talmente male che alla fine mi ammalo. Dal set di Ferie d’agosto tornai invece sano e perfino abbronzato. Ripensandoci ora, avrei dovuto girare tutti i miei film in condizioni del genere…».
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