«O si decide che siamo personaggi storici, e allora si rispetta la storia, o si decide che siamo personaggi privati e allora ci si lascia in pace». A parlare è la primogenita di Aldo Moro, Maria Fida, nella giornata della prima televisiva della pellicola di Marco Bellocchio Esterno Notte (in onda su Rai1 ).
Già durante la registrazione della fiction e, in seguito, in occasione dell’uscita nelle sale, Maria Fida Moro si era pronunciata pubblicamente contro una narrazione televisiva che, a suo giudizio, non può rispecchiare la verità storica. Oggi torna a parlare con l’agenzia di stampa Agi delle ragioni del suo dolore. «La settimana prima di Natale compirò 76 anni e dopo aver avuto l’infanzia, la giovinezza e l’età adulta rovinate dal malefico caso Moro immaginavo, stupidamente, di poter sedere su una panchina al sole, prendere un tè con delle amiche, leggere un bel libro. Ma non è per niente così, avrò avuto sette anni quando un pericolo oscuro e un dolore mostruoso si sono insinuati nella mia vita e non se ne sono più andati» spiega la figlia del presidente Dc, riferendosi a una situazione di minaccia incombente che, nei suoi ricordi, ha sempre perseguitato la famiglia Moro.
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