Il film
Terapia e pallottole (Analyze This) uscì nel 1999 diretto da Harold Ramis con Robert De Niro e Billy Crystal protagonisti. Il film ha avuto un seguito, Un boss sotto stress.
La trama
Paul Vitti è il temuto capo della più potente delle cinque Famiglie mafiose di New York. Un giorno, si riunisce con il vecchio Dominic Manetta, suo fidato luogotenente e migliore amico di suo padre, un tempo capo della stessa cosca, che gli consiglia di convocare la prima riunione della Commissione tenutasi dai tempi della famigerata riunione di Apalachin nel 1957, in cui i vertici dell’intero sottobosco mafioso italo-americano rischiarono il proprio annichilimento per una massicia operazione di polizia, per concordare una strategia comune per affrontare la mutata situazione del loro ambiente, tra il grave problema posto dal dilagante pentitismo tra i ranghi delle Famiglie e la prepotente ascesa delle rivali organizzazioni criminali russe e cinesi. Dopo i dubbi iniziali, soprattutto legati al ricordo della fallimentare riunione del 1957, Paul segue il consiglio e accetta di tenere sott’occhio l’ambizioso Primo Sindone, scaltro e potente boss della Famiglia rivale alla propria. La situazione precipita con il brutale assassinio di Dominic. Il padrino si vede costretto a prendere in mano la situazione, sospettando peraltro che il vero bersaglio dei sicari, molto probabilmente inviati da Sindone, fosse proprio lui. Ma, nello stesso istante in cui medita la vendetta dell’amico, è colto da un violento attacco di panico, al punto da dover essere scortato, quasi in braccio, dalle proprie guardie del corpoall’ospedale più vicino, avendolo scambiato per un arresto cardiaco.
Dopo l’iniziale imbarazzo, Paul si rivolge a Jelly, la sua stramba guardia del corpo, che gli indica il dottor Ben Sobel, un apprezzato psicoterapeuta, figlio a sua volta di un celebre esperto e autore di saggi di successo, che ha appena conosciuto durante un lieve tamponamento in strada.
Il commento di De Niro
In una vecchia intervista ai due attori, viene chiesto a De Niro cosa potesse comportare questo film. L’attore ha risposto:
“Non penso sia un problema per la Mafia. Anzi, penso gli sia piaciuto perché abbiamo fatto pubblicità. In qualche modo però questo film ha mostrato al grande pubblico quel lato della Mafia che fino ad adesso è rimasto segreto. Abbiamo portato agli occhi di tutti alcune dinamiche della Mafia. Comunque il film mi sembra di più una commedia all’italiana, con molti più strati da leggere e non solo quella comica.”
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