Clarissa Burt è stata intervistata dal Corriere dove ha raccontato alcuni fatti della sua vita tra cui la storia con Massimo Troisi. un amore lungo tre anni. È una delle voci del documentario «Il mio amico Massimo» di Alessandro Bencivenga, dal 15 al 21 dicembre nelle sale per Lucky Red. Ecco un estratto:
Come vi conosceste?
«Nel 1988, a cena da amici, era inverno, io mi lamentavo per il riscaldamento ma avevo in casa un camino. Massimo il giorno dopo mi mandò un furgoncino pieno di legna con un bigliettino: per tenerti al caldo».
E cominciò la storia.
«Era dolce, carino, affettuoso. Mi colpivano la sua gentilezza e la sua calma».
Lapsus freudiano.
«Sì, ci lasciammo perché quando si sta insieme si sta in due e non in duecento. Ci lasciammo per questo».
Del problema al cuore le parlava?
«Sapevo che c’era quel problema, prendeva medicinali in maniera disciplinata, poi giocava a calcio, era una cosa che sembrava si potesse gestire, nessuno pensava che se ne sarebbe andato così presto, nemmeno lui. Quando morì ero appena tornata in America. Ripresi l’aereo e andai al funerale. Ci ho messo dieci anni per vedere il suo ultimo film, “Il postino”».
FONTE CORRIERE
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