Edwige Fenech è stata intervistata da Repubblica in merito al suo ultimo film La quattordicesima domenica del tempo ordinario che la vede tornare al cinema dopo 7 anni di assenza diretta da Pupi Avati. Ecco un estratto:
La bellezza apre delle porte e ne può chiudere altre.
“La mia mente andava da un’altra parte. Io ero innamorata di un certo tipo di cinema, avrei voluto essere un’altra per poter fare altre cose. Oggi sono contenta di quel che sono stata e di quel che sono e ringrazio mamma e papà di quello che mi hanno dato. Ma al momento è stato difficile accettarlo”.
Jamie Lee Curtis sul fatto che trasmettono ogni anno Una poltrona per due ha detto: “Potete ammirare le mie tette di ventenne”. Oggi che effetto le fa vedere lei, il suo corpo, la sua bellezza di allora?
“Diciamo che adesso io mi sono perdonata molte cose, mi sono accettata. Tanto non ho scelta”.
Di cosa si deve perdonare?
“Di non essere stata grata con me stessa di quel che la natura e i miei genitori mi hanno dato. Non mi amavo, non vedevo i miei film, non riuscivo a guardarmi. Penso che faccia parte del bagaglio degli attori essere molto critici non solo per il fisico ma per se stessi. È sempre molto pesante rivedersi, ma oggi quando vedo i film di un tempo dico ‘accidenti ma non era male quella ragazza’, perché mi vedo come un’altra. Ma non sono io, è un’altra. E adesso riesco a vedere un sacco di film che non ho visto prima”.
FONTE REPUBBLICA
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