Addio alle cabine telefoniche, ormai soppiantate dai telefonini. Come riporta Ansa.it le 16 mila postazioni telefoniche pubbliche per le strada saranno progressivamente rimosse e resteranno solo quelle che si trovano negli ospedali, nelle caserme o nelle carceri perchè svolgono ancora una funzione sociale e quelle dove (per esempio nei rifugi di montagna) non arriva la copertura della rete mobile.
L’Agcom, dopo una consultazione pubblica che ha trovato in larga misura d’accordo tutti gli operatori, ha stabilito che Tim non è più obbligata a garantire il servizio pubblico e può iniziare a smantellarlo.
LA STORIA
L’installazione della prima cabina telefonica pubblica, risale al 10 febbraio 1952 in Piazza San Babila a Milano, per iniziativa della concessionaria Stipel. La struttura era in metallo e vetro, materiali con la quale vennero realizzate anche nel corso dei decenni successivi. In precedenza i telefoni pubblici erano esclusivamente installati presso esercizi pubblici quali bar, edicole, ecc. o nei posti telefonici pubblici. In Italia le cabine telefoniche hanno ospitato diversi tipi di apparecchi telefonici: dai telefoni con combinatore a disco (U+I) ai telefoni a tastiera, come nel caso dell’apparecchio G+M o Rotor. Oltre al rotor, furono introdotti da parte di Telecom Italia altri tipi di telefoni pubblici utilizzati principalmente, essendo in plastica, nei locali al coperto. Uno di questi è un telefono pubblico chiamato tuo (il tuo telefono), un modello only card di colore rosso con cornetta nera. Alla fine con l’avvento in via definitiva dell’euro si è passati al modello Digito in funzione dal 2002, e tuttora presente nelle cabine attive.
Durante gli anni settanta del XX secolo le cabine telefoniche diventarono consuete nel paesaggio urbano italiano. Nel 1971, in Italia, erano installate circa 2.500 cabine, mentre alla fine del decennio, le cabine ammontavano a 33.000. Il telefono pubblico era ormai largamente diffuso per le strade. Nel 1976 furono utilizzate, in via sperimentale, le prime schede telefoniche, diventando negli anni a venire oggetto di collezionismo.
A partire dagli anni 2000, il calo dell’utilizzo delle cabine telefoniche ha pregiudicato anche l’uso delle schede telefoniche, fino al definitivo stop alla produzione e distribuzione avvenuto nel 2018. Le postazioni pubbliche telefoniche attive sono omologate per ambedue i sistemi di pagamento (moneta e scheda). Le schede telefoniche col tempo sono diventate oggetti sempre meno utilizzati ma collezionate da molti appassionati. I gettoni telefonici infine uscirono dalla circolazione il 31 dicembre 2001 con l’avvento dell’euro.
L’installazione della prima cabina telefonica pubblica, risale al 10 febbraio 1952 in Piazza San Babila a Milano, per iniziativa della concessionaria Stipel. La struttura era in metallo e vetro, materiali con la quale vennero realizzate anche nel corso dei decenni successivi. In precedenza i telefoni pubblici erano esclusivamente installati presso esercizi pubblici quali bar, edicole, ecc. o nei posti telefonici pubblici. In Italia le cabine telefoniche hanno ospitato diversi tipi di apparecchi telefonici: dai telefoni con combinatore a disco (U+I) ai telefoni a tastiera, come nel caso dell’apparecchio G+M o Rotor. Oltre al rotor, furono introdotti da parte di Telecom Italia altri tipi di telefoni pubblici utilizzati principalmente, essendo in plastica, nei locali al coperto. Uno di questi è un telefono pubblico chiamato tuo (il tuo telefono), un modello only card di colore rosso con cornetta nera. Alla fine con l’avvento in via definitiva dell’euro si è passati al modello Digito in funzione dal 2002, e tuttora presente nelle cabine attive.
Durante gli anni settanta del XX secolo le cabine telefoniche diventarono consuete nel paesaggio urbano italiano. Nel 1971, in Italia, erano installate circa 2.500 cabine, mentre alla fine del decennio, le cabine ammontavano a 33.000. Il telefono pubblico era ormai largamente diffuso per le strade. Nel 1976 furono utilizzate, in via sperimentale, le prime schede telefoniche, diventando negli anni a venire oggetto di collezionismo.
A partire dagli anni 2000, il calo dell’utilizzo delle cabine telefoniche ha pregiudicato anche l’uso delle schede telefoniche, fino al definitivo stop alla produzione e distribuzione avvenuto nel 2018. Le postazioni pubbliche telefoniche attive sono omologate per ambedue i sistemi di pagamento (moneta e scheda). Le schede telefoniche col tempo sono diventate oggetti sempre meno utilizzati ma collezionate da molti appassionati. I gettoni telefonici infine uscirono dalla circolazione il 31 dicembre 2001 con l’avvento dell’euro.
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