Quentin Tarantino è un regista statunitense attivo nel mondo del cinema dagli anni ‘90, debuttando con il film Le Iene (1992). I suoi stilemi sono diventati evidenti alla critica come al pubblico generalista, segnando una continuità di soddisfazione generale tramutata in successi al botteghino nonché in plausi ricevuti da colleghi e giornalisti. Insomma, il cinema di Tarantino si contraddistingue per un appassionato animo cinefilo, declinato in intelligenti citazioni inserite all’interno dei suoi film, insieme ad un senso di spettacolarizzazione dell’immagine.
In numerosi tentano di stabilire quali siano le sue migliori opere, e quali quelle meno riuscite, seguendo dei criteri basati non soltanto su degli standard personali, ma anche su dei canoni legati alla poetica di Tarantino stesso. Il regista in questione si è espresso su quello che è considerato da lui, e non solo, come il suo peggior film. A proposito di notizie e di divertimento che soltanto i film di Tarantino possono garantire, sul web si possono trovare info su tutto, anche sulle piattaforme di snai casino. A proposito del regista, inoltre, ad oggi è possibile ottenere informazioni persino su quali film vengano ritenuti non troppo riusciti dai registi in persona. Tuttavia, Tarantino non si è mai pronunciato su quello che potrebbe essere il suo più riuscito. Seguendo i criteri descritti in precedenza, ecco quali sono i migliori film di Quentin Tarantino.
Kill Bill
Pensato come un film unico, ma suddiviso e distribuito in due volumi rispettivamente nel 2003 e nel 2004, Kill Bill è una delle opere più anarchiche e allo stesso tempo solide di Tarantino. Cucendo addosso alla protagonista Uma Thurman un ruolo solitamente ricoperto da uomini, il regista per la prima volta fa sì che il volto di una donna diventi il nucleo portante dell’azione, lavorando per immedesimazione e servendo di sentimenti comuni come il senso di rabbia e di amore materno.
Dal punto di vista della narrazione, si può notare come Tarantino cerchi di fornire allo spettatore degli avvincenti background, costituiti da flashback messi in scena anche con diverse tecniche (tra cui l’animazione) e da enunciati sotto forma di dialogo. Tra spaghetti-western e sfumature da thriller, nonché gli omaggi alle arti marziali, Kill Bill si fa forma di un manifesto postmoderno vivissimo, le cui immagini linfatiche e sinergiche riescono a costituire da sole il racconto ed evidenziando i passaggi fondamentali vissuti da Black Mamba, la protagonista di cui si scoprirà il vero nome soltanto nella seconda parte.
Bastardi senza gloria
Film distribuito nel 2009 e dal cast importante composto da volti noti ad Hollywood, tra cui un fantastico Brad Pitt, Bastardi senza gloria è uno dei migliori film di Tarantino. Una delle virtù più interessanti messe in gioco dal regista è la rielaborazione della storia umana in forma fiabistica. In questo caso, la forza della storia raccontata sta proprio nel ridicolizzare l’immagine del nazismo, con tanto di Hitler la cui parte è recitata in maniera particolarmente enfatizzata dall’attore di turno.
Il gioco delle parti vede gli ebrei protagonisti e divisi tra Francia e Stati Uniti contro il nemico comune, e i meccanismi diventano un contenitore di violenza giustificata dal periodo storico e di tensione crescente. I diversi capitoli con il quale il film è suddiviso servono proprio ad evidenziare quanto descritto, mettendo insieme i pezzi e legando le vicende attorno ad un filo conduttore: il cinema.
Pulp Fiction
Tra i migliori film di Tarantino non può che esserci il suo capolavoro: Pulp Fiction. L’opera restituisce al meglio il senso del pulp in forma cinematografica, in cui l’immagine viene esaltata così come dichiarata, ovvero nell’essere grezza. Il punto focale è la narrazione, restituita nella sua dimensione ciclica, e i gangsters diventano protagonisti di un incredibile vortice di eventi “sporchi” e da loro stessi macchiati, nonché collegati all’inesorabile scorrere del tempo diegetico ed extradiegetico. Non a caso ricorrono la violenza e i dialoghi provenienti dal basso in quanto a maniere di esprimersi e a temi veicolati: fast food, droga, sesso e così via.
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