Eleonora Giorgi è stata intervistata da Il Messaggero dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua vita privata e sulla sua carriera. Ecco un estratto:
E adesso, cosa vorrebbe?
«Semplice. A quasi settant’anni sono molto lucida: vorrei che registi come Paolo Virzì, Paolo Genovese, Ferzan Ozpetek, Gabriele Muccino si ricordassero di me e mi rimettessero dentro le loro storie scrivendo parti per donne della mia età».
Tempo fa ha parlato di fatwa nel cinema italiano per le donne sopra i sessant’anni.
«Sì, perché nessuno pensa a noi. Ci sono solo ruoli da nonna che fa le torte, o è un po’ stordita, e basta. Io appartengo alla prima generazione di donne che sono andate a lavorare, hanno conquistato la libertà sessuale, si sono emancipate, e adesso ci toccano solo stereotipi? Il cinema dovrebbe riconoscere l’importanza di questa identità. Tra l’altro quelle della mia età si sposavano con i coetanei, mai avrebbero accettato uno più grande, un matusa. Oggi, però, uno come Massimo Ghini, per esempio, ha sempre una moglie più giovane… È un falso: dove c’è lui dovrebbe esserci una come me».
fonte Il Messaggero
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