Il film
Con quattro premi Oscar (su otto nominations), quattro Golden Globes e innumerevoli altri riconoscimenti internazionali, A Beautiful Mind entra di diritto a far parte di quei film che hanno segnato la storia del cinema mondiale. Diretto dal grande regista Ron Howard e con protagonista Russell Crowe, la pellicola racconta la storia di John Nash, uno dei più influenti e geniali matematici della storia, Premio Nobel per l’economia nel 1994.
La trama
Il film racconta la vita di Nash dall’arrivo al college di Princeton nel 1947 fino al 1994, anno in cui conquista il Premio Nobel per la matematica. In questo arco di tempo il matematico riesce a sviluppare modelli fondamentali per lo sviluppo della “teoria dei giochi”, si sposa con l’ex allieva Alicia (Jennifer Connelly) e conquista un ambito posto di ricercatore al “Wheeler Laboratory” del Mit di Boston. Purtroppo la sua mente è minacciata dalla schizofrenia: Nash crede di essere vittima di una cospirazione da parte di agenti sovietici e vive in un grande stato d’angoscia. Con il passare del tempo il matematico si abituerà a convivere con le proprie paure.
John Nash
La maggior parte degli attori che hanno accettato la sfida di portare sul grande schermo una persona reale hanno sempre deciso di confrontarsi con la persona stessa, in ogni modo a disposizione. E quando questo confronto viene meno, molto spesso il film stesso subisce dei danni non indifferenti, basti pensare al lavoro fatto da tutto il cast di House of Gucci, che lascia davvero molto a desiderare. E all’inizio sembrava cheRussell Crowe volesse seguire proprio questo modus operandi nella realizzazione di A beautiful mind.
Infatti, come si può leggere sul sito dell’Internet Movie Data Base, all’inizio Russell Crowe non aveva nessuna intenzione di incontrare John Forbes Nash Jr. Il suo timore era che l’incontro con il vero matematico avrebbe potuto minare la sua interpretazione, sebbene non sia chiaro come incontrare qualcuno che si è chiamati a portare sullo schermo possa essere deleterio e non, invece, un aiuto in più nella costruzione del personaggio. Alla fine, però, Russell Crowe non ha potuto mantenere il suo proposito di non incontrare il matematico Premio Nobel: John Nash, infatti, si presentò sul set e a quel punto l’attore deIl gladiatore aveva ben poche possibilità. L’incontro, al contrario delle aspettative dell’interprete, andò molto bene e Russell Crowe rimase così affascinato persino dal modo in cui John Nash muoveva le mani che finì col concentrarsi per rendere alla perfezione anche quel dettaglio.
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