Nel corso della sua intervista a Le Belve, andata in onda ieri sera su Rai 2, Al Bano ha parlato della denuncia per plagio mossa nel 1992 nei confronti di Michael Jackson perché convinto che la canzone “Will You Be There” fosse uguale alla sua “I cigni di Balaka”. Ma facciamo prima un piccolo ripasso.
La denuncia
Per chi non fosse a conoscenza dell’accaduto, Jakcson acconsentì ad essere interrogato in merito in Italia: nel 1997 si presentò al processo in corso a Roma, nell’aula numero cinque della Pretura di piazzale Clodio, rispondendo alle domande delle due parti.Inizialmente i periti stabilirono che le due canzoni avevano 37 note di seguito identiche nel ritornello, e quindi il plagio sussisteva; Jackson venne condannato a pagare quattro milioni di lire di multa, ma non venne esaudita la richiesta di Carrisi di ricevere come indennizzo per i danni subiti cinque miliardi di lire.
Una sentenza successiva della Corte di appello civile di Milano stabilì infine che entrambi i cantanti si erano ispirati alla canzone del 1939, sprovvista di copyright, Bless You For Being An Angel degli Ink Spots, nonché ad una melodia del compositore russo Sergej Sergeevič Prokof’ev. Questo gruppo, in voga negli anni ’30, si era a sua volta ispirato ad una musica tradizionale dei Nativi Americani, circostanza che Albano ha sempre smentito. La Corte di appello civile di Milano stabilì inoltre che Albano dovesse pagare le spese processuali. Nonostante Al Bano avesse perso, la notizia non fece alcuno scalpore, infatti giornalisti e addetti ai lavori continuarono a dichiarare che fosse stato Michael Jackson ad aver perso e condannato alla multa.Lo stesso Al Bano a distanza di anni continua a negare di aver perso il processo.
Le dichiarazioni di oggi
«Me ne fece accorgere mio figlio Yari che studiava in Svizzera. Mi chiese se avessi dato la mia canzone a Michael Jackson perché era uguale» ha raccontato Al Bano a Francesca Fagnani. Quando la Fagnani gli ha ricorda che in terzo grado la corte ha stabilito che non c’era plagio, ma che erano stati loro ad aver copiato, Al Bano risponde. «Non era assolutamente vero».
Il cantante di Cellino non ha voluto dire chi avesse pagato le spese del processo, ma aggiunge sul finire: «L’accordo finale con i suoi avvocati era che avremmo dovuto fare un concerto insieme all’arena di Verona e devolvere il ricavato ad associazioni per bambini. Poi è successo tutto quello che è successo a lui. La fantasia non deve avere mai i confini. Potevamo cantare Felicità insieme o avremmo potuto cantare insieme I cigni di Balaka,lui la parte inglese e io in italiano, E dimostrare che la canzone è uguale. Anche la parte corale. Insieme avremmo fatto un botto enorme».
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