Il film
Uscito nel 1983, “Al bar dello sport” è amatissimo ancora oggi, con un Lino Banfi al top della sua carriera (da lì a poco usciranno Occhio Malocchio Prezzemolo e Finocchio e L’allenatore nel Pallone), spalleggiato da Jerry Calà in un ruolo inedito, quello del muto, senza i suoi classici tormentoni, e per questo reso ancora più interessante. Insieme a loro, la bella Mara Venier, che all’epoca aveva già una discreta carriera come attrice, cominciata nel 1973 con il film Diario di un italiano e proseguita con varie commedie all’italiana come Testa o croce (1982) di Nanni Loy in cui affiancò Renato Pozzetto.
La trama
Lino, uno squattrinato emigrato pugliese a Torino, è ospite poco gradito in casa della sorella e del cognato. Fidanzato con Rossana, una bella e attraente cassiera, ed amico del ragazzo muto detto Parola, che fa lo sguattero al Bar Sport, una mattina nello stesso bar, mentre Lino compila una schedina, Parola gli suggerisce di inserire il “2” in Juventus-Catania, Lino, dapprima riluttante, alla fine si lascia convincere, e, grazie al consiglio di Parola riesce a fare un tredici al Totocalcio da 1 miliardo e 300 milioni di lire…
Lino Banfi
Qualche tempo fa siamo andati nello studio di Lino Banfi ad intervistarlo. Una grande emozione per noi, anche se il tempo a disposizione era poco. In quella mezz’oretta però Lino ha parlato anche di questo film e della sua esperienza, definendo questo film epocale perché racconta una storia sempre attuale.
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