Il 1992 fu un anno anomalo per Carlo Verdone: fu l’unico anno in cui uscirono due suoi film. Furono Maledetto il giorno che t’ho incontrato e Al lupo al lupo. Due titoli che probabilmente si trovano nella top 5 dei preferiti di molti suoi fan perché in grado di mescolare in maniera molto sapiente comicità e tenerezza, grottesco e malinconia.
Oggi vi parliamo di Al lupo al lupo e di un simpatico aneddoto che abbiamo ritrovato in rete raccontato da Verdone e Francesca Neri.
Al lupo al lupo, la trama
La pellicola racconta il viaggio di tre fratelli alla ricerca del proprio padre, scomparso da qualche giorno. Vanni Sagonà, apprezzato pianista, durante un concerto nota tra il pubblico l’assenza del padre, noto poeta e scultore, sempre presente ai concerti del figlio. Recatosi a casa del padre, scopre che l’uomo non è neanche li, l’unico indizio è l’assenza delle chiavi delle case in campagna e al mare di cui Vanni trova solo i duplicati che indicherebbero che il padre si trova in una delle due. Non avendo la patente, Vanni chiede alla sorella Livia, di accompagnarlo; Livia, in crisi col marito, dopo un iniziale rifiuto accetta più per evitare di partire col marito per Parigi che per vera preoccupazione per il padre. Giunti alla casa in campagna Livia e Vanni vi trovano il fratello Gregorio, un musicista fallito che va avanti organizzando serate come DJ, che ha trasformato la casa in una discoteca per una delle sue serate. Comincia così il viaggio di tre fratelli che riscopriranno valori e legami.
Attenzione alle tracine
Sia Francesca Neri sia Verdone hanno parlato di un simpatico aneddoto accaduto durante le riprese al Parco naturale dell’Uccellina, in Maremma, precisamente nella scena girata in spiaggia, quando i tre fratelli si fermano alla casa al mare del padre. In quella scena Livia e Gregorio parlano con le gambe immerse nell’acqua con quest’ultimo intento a cercare di prendere delle telline. Mentre giravano quella scena, Verdone aveva messo in guardia tutta la tropue dicendo di fare attenzione alle tracine, molto frequenti da quelle parti. Caso volle che tra tutti quanti fu lui ad essere punto per ben due volte, finendo all’ospedale.
Qui il video del racconto:
Verdone ne ha parlato anche in un’intervista rilasciata a La Nazione anni fa: “Quel luogo lo scelsi io, dopo un sopralluogo con lo scenografo. Mi colpì molto, per la sua pace, il suo isolamento. Dei giorni della lavorazione ho tutti ricordi belli, tranne uno: mentre giravamo, una scena in cui dovevo camminare nell’acqua, sono stato punto due volte da una tracina. Un dolore così forte non l’avevo mai sentito in vita mia! Dovettero portarmi all’ospedale di Grosseto. Tornai, e dovetti girare la scena sotto analgesici… Una tragedia!”.
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