Alba Parietti si racconta in un’intervista al “Corriere della Sera”, tornando a uno dei suoi più grandi amori, Franco Oppini, da cui è nato suo figlio:
“Lui era impegnato, lasciò l’altra e io feci la parte della ruba-mariti anche se di solito sono i mariti a volere essere rubati. Ci innamorammo e fu subito Francesco”.
E a proposito di uomini, tra l’aspetti trattati nell’intervista anche quello relativo ai grandi personaggi maschili con cui ha lavorato in televisione:
“Lavorare con Baudo e Boncompagni era facile, due mostri di bravura, super professionali. Nei rapporti interpersonali meno. Non sono una che litiga, faccio squadra. Però i colleghi maschi non ti stendono tappeti rossi, devi sempre restare un passo indietro, temono di essere sovrastati. Ai Telegatti con Corrado ero così prevenuta, mi avevano detto: “Non ti farà aprire bocca” e alla fine fui io a non fare parlare lui”.
Espressione di assoluta femminilità che in particolare negli anni Ottanta la rese destinataria di doni e regali da parte di uomini noti e potenti. La Parietti racconta.
“Auto e gioielli, pure gli emiri. Mi telefonava Gianni Agnelli, gentile e discreto. Però mi è sempre piaciuto snobbare i ricchi. Ho avuto storie solo con uomini che mi attraevano, magari discutibili, ma non che mi fossero utili”.
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