Alberto Tomba ha rilasciato un’intervista al Corriere dove ha ripercorso la sua carriera e raccontato alcuni aneddoti: ecco un estratto.

Quando le ricordano che il Festival di Sanremo si è fermato per il suo secondo oro di Calgary prova orgoglio o le viene da sorridere?

«Sarebbe da fermare il Festival di oggi. Invece hanno fermato quello degli anni belli».

È vera la storia che nella casupola dello start battè la spalla a Girardelli e gli disse «se non vai forte arrivo io e ti sorpasso»?

«No, è andata così. Si era ai Giochi di Albertville, eravamo io primo e lui secondo. Gli dissi: “Marc, qui c’è una ragazza; ti emozioni e non vai più bene”. E lui: “Vale pure per te”. Uno sketch prima della gara».

Quanti ne ha messi in soggezione psicologica?

«Tanti. Una volta alla prima porta sento “stop, stop, stop” e mi fermo. Stangassinger era in testa, ma alla fine ho vinto io, sotto la pioggia. A Lech commisi un errore, persi 2 secondi però rimontai e li battei tutti. Mi subivano? Forse sì».

Lei vinceva ridendo. Oggi accade di meno.

«Viviamo anche in tempi più difficili, il nuovo millennio è un disastro. Rimpiango gli anni 80 e 90».

FONTE CORRIERE