Aleandro Baldi è stato intervistato da Repubblica dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:
Due anni dopo, nel 1994, vince di nuovo il Festival tra i campioni. Altro che sfortuna.
È stato un bel successo, ma anche Passerà è una canzone malinconica. Stessa cosa per Soli al bar che è la mia ultima canzone portata a Sanremo insieme a Marco Guerzoni nel 1996. Ci siamo esibiti sul palco con la testa piegata, tutti tristi. Infatti da quel momento in poi mi si sono chiuse le porte e non mi ha chiamato più nessuno. Niente tv, niente ospitate. E non c’è una persona che mi abbia detto il perché.
In passato, riferendosi ad Andrea Bocelli, ha spiegato anche che l’ambiente della musica non poteva sostenere la popolarità di due cantanti non vedenti.
Nell’ambiente lo dicevano, anche tra i giurati di Sanremo. Bocelli lo hanno mandato all’estero e l’hanno spinto tantissimo. La mia casa discografica non ha creduto in me nemmeno quando ho vinto con Non amarmi. Ma probabilmente è stata colpa mia, che ho trasmesso disagio nonostante sia un tipo allegro e gioviale. Quando poi ti tagliano fuori è difficile fargli cambiare idea.
fonte REPUBBLICA
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