Ieri è stato l’anniversario della morte di Ayrton Senna e di quel maledetto primo maggio del 1994. Jean Alesi, ex pilota di Ferrari e Benetton ha voluto ricordare il pilota brasiliano.





“Com’era Senna?”, continua Alesi “In pista era uno preciso, non ti metteva mai in difficoltà. Era il numero 1. Fuori dalla pista invece aveva il suo piccolo mondo, composto dalla sua famiglia, e non comunicava con nessuno”

Lo stesso ha poi raccontato un singolare episodio all’inizio della sua carriera

“Nel 1990, con la Tyrrell, ho avuto la grande opportunità di avere una macchina competitiva, e a Phoenix ho fatto un Gran Premio eccellente, rimanendo in testa per metà gara, finché Senna non mi ha ripreso e superato”. A fine gara, poi, Alesi riceverà molti complimenti da Senna, riuscendo però a farlo involontariamente imbestialire. Il motivo? La sua maglia…
 




“Prima della gara non avevo una maglia ignifuga sotto alla tuta”, racconta Alesi. “Avevo messo una t-shirt, ma il team manager se ne accorse e mi ordinò di andare a cambiarla. Io però non avevo una maglia ignifuga e allora andai a chiederne una alla McLaren, che me ne diede una di Ayrton. Dopo il termine della gara, nella sala prima di andare sul podio, Ayrton mi dice: ‘Oggi andavi davvero forte’ e allora io risposi ‘Oggi c’erano due Senna’, mostrandogli la sua maglia, che avevo sotto. Diventò furibondo, perché lui aveva un rituale ben preciso sulle sue cose e si faceva addirittura benedire le magliette. Mi chiese chi me l’avesse data, ma io non confessai per non mettere nei guai il responsabile…”.

FONTE SKY