Alessandro Gassmann è stato intervistato da Repubblica dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:
È un papà amico o un padre padre?
«Ora sono un papà amico ma sono stato un padre molto fermo e severo, che faceva rispettare le regole. Poi a 18 anni ho mollato, gli ho spiegato: “Ora sei un uomo libero, cerca di farti valere nella vita, con onestà”. È la cosa più importante».
E suo papà com’era?
«Mio padre è stato severo con me ma molto affettuoso, giocoso, avevamo un rapporto fisico fatto di baci e di abbracci. Incuteva timore per la struttura fisica e la voce, ma era buono. Tornando alla scuola, lui prendeva dieci. Si arrabbiava perché non mi applicavo. Non aveva tempo e non andava a parlare con i professori; mamma non era portatissima. Mi è andata bene».
Che sta facendo adesso?
«Ho finito Mani nude di Mauro Mancini con cui avevo girato Non odiare, grande lavoro, una storia di violenza e redenzione. Sarò al festival di Torino con Il Vangelo secondo Maria di Paolo Zucca, dal romanzo di Barbara Alberti. I protagonisti siamo Benedetta Porcaroli e io: la storia di una giovane Maria e di Giuseppe in una chiave molto femminile».
fonte REPUBBLICA
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