Alessia Marcuzzi si prepara a tornare in TV, questa volta nella veste nuova di conduttrice dei David di Donatello al fianco di Carlo Conti. La serata dedicata al meglio del cinema italiano andrà in onda il prossimo 3 maggio su Rai 1. Intervistata dal Corriere della Sera, la Marcuzzi ha parlato così del suo amore per il cinema:
«La mia attrice preferita è Monica Vitti. Ogni tanto qualcuno dice che fisicamente le somiglio. La bionditudine, la voce afona…Una fuoriclasse che ha unito la commedia al cinema d’autore».
Primo film visto?
«E.T. al Drive In, il cinema all’aperto a Casal Palocco, dove vivevo. Avevo 12 anni, per tanto tempo ho desiderato di volare con la mia bici e quel mostriciattolo nel cestino. Casal Palocco, come dice Nanni Moretti in Caro Diario, rimanda ai cani dietro ai cancelli, alle pizze nei cartoni, all’odore di tute indossate al posto di vestiti. Mio nonno aveva tre figlie a cui acquistò lì una casetta ciascuna. […] Adoro il realismo di Nanni Moretti e la sua ironia. E poi anche lui, come me, odia i sabot, le scarpe chiuse davanti e aperte sul tallone».
Prima di approdare in TV come volto noto, Alessia Marcuzzi fece quattro film, tra cui Il mio West di Leonardo Pieraccioni. Poteva proseguire i corsi come attrice, ma noi si fermò perché incontrò Simone Inzaghi.
«Harvey Keitel mi consigliò di seguire i corsi di recitazione all’Actor’s Studio. Non l’ho fatto perché ho incontrato il papà di mio figlio Tommaso (Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter). Ma io da quando ero piccola sognavo di diventare attrice. Da piccola in salotto davanti ai miei facevo le imitazioni di Ornella Vanoni e del salotto di Maurizio Costanzo. Volevo essere pagata, papà mi devi dare un soldino. Li sfinivo con spettacoli che duravano quattro ore. Ti pago se la smetti, diceva mio padre».
[…] «Mi iscrissi a Lettere con indirizzo Spettacolo. Quando a una lezione proiettarono La corazzata Potemkin mi addormentai, a me quel film ricordava Fantozzi. Poi cominciai a presentare in tv».
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