Alexia ha rilasciato una nuova intervista al Corriere dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera e i suoi progetti futuri:
Oggi le sue figlie sono adolescenti: cosa ascoltano?
«Una adora gli Arctic Monkeys, l’altra ha scoperto “Running Up That Hill” di Kate Bush. Ma vanno a fasi e non ho mai voluto indirizzarle. Però seguendomi in tour hanno capito che non sono brava solo a fare le uova sode. Spero solo non scelgano la musica come mestiere, non è più cosa. Non che 30 anni fa fosse facile, ma se ti ci mettevi potevi piazzare hit in tutto il mondo: io e il mio produttore Roberto Zanetti ci siamo riusciti. Oggi persino andare a Sanremo è complicato: dopo averlo vinto mi sono proposta più volte, ma nulla, e ci sono rimasta male; ora non ci bado più. Se poi hai una famiglia…».
Non ci siamo emancipate dall’idea della famiglia come giogo?
«In casa c’è chi mi aiuta, ma coordino tutto io. È sbagliato, ma sono vecchio stampo. In compenso adesso vivo la mia professione con più serenità, un tempo ero sempre angosciata dall’idea di fermarmi e perdermi dei pezzi. L’ho fatto da neo-mamma, dopo essermi legata a mio marito (Andrea Camerana, nipote di Giorgio Armani, ndr), mi sentivo giustificata. Ma avrei dovuto avere il coraggio di farlo anche prima. È che il successo è esploso di colpo: l’ho voluto e cercato, ma dopo ero sempre in viaggio, vivevo sugli aerei, non riuscivo neppure a godermi i soldi che guadagnavo e un giorno ho realizzato che attorno a me c’era il vuoto, che tutti volevano Alexia e non Alessia. Ho capito che dovevo fare un lavoro su me stessa e ora ho tutta un’altra consapevolezza».
Incontri memorabili?
«Quello con il mio idolo Seal in una radio spagnola: mi ha fatto il baciamano e sono quasi svenuta. Poi Lionel Richie a Londra per delle live session in studio e la brasiliana Daniela Mercury, che volle una foto con me e mi confidò di avere messo “Uh La La La” sul carro al Carnevale di Bahia. E Kylie Minogue a “Top of The Pops”, che andai a salutare nel suo camerino perché essendo entrambe minute volevo verificare chi fosse più alta: sono più alta io».
fonte CORRIERE
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