Morto un corpo, se ne fa un altro.
Dietro questa frase, c’è racchiusa tutta la bellezza di Altered Carbon. Netflix propone, da oggi disponibile, una nuova serie originale. In dieci episodi, che oscilleranno dai quarantacinque minuti a puntata fino a più di un’ora, Altered Carbon prende un futuro alla Blade Runner (Che all fine è il futuro che tutti noi immaginiamo) e gli da nuova vita. In questo futuro distopico la coscienza di una persona è racchiusa in una piccola pila, che quando inserita in un corpo umano (Nella serie chiamato “custodia”, visto l’ormai valore relativo), può vivere effettivamente. Questa invenzione quindi “uccide” la morte (a meno che non si distrugga la pila) e da quindi “vita” all’immortalità. Ma solo chi è ricco può permettersi un corpo giovane e grazioso. Ecco quindi che Altered Carbon comincia a giocare con delle sfumature politiche, inserendo nel calderone altri tantissimi temi: Il valore della famiglia, la fede, la tecnologia, la corruzione, il suicidio, la prostituzione, la pedofilia. Tra queste elencate, la tecnologia è la più divertente poiché l’unica trattata indirettamente. Specialmente se siete amanti della fantascienza, sarà un piacere stare attenti ai dettagli futuristici che questa serie si è inventata. Trovate indubbiamente pazzesche, perché si possono cercare anche su altre serie come Black Mirror, ma qui, essendo proiettati in un futuro lontanissimo ma comunque sulla scia dei giorni nostri, è tutto possibile ma impossibile allo stesso tempo. Molto vicino al nostro modo di pensare e di volere, ma troppo lontano per essere realizzato. Questo è solo il barattolo della serie, parliamo di ciò che c’è dentro. L’incipit, decisamente thriller noir (Ecco che torna Blade Runner) può essere accattivante e propenso per il continuo della serie, ma tutta la prima puntata, e in parte le altre tre a seguire, sono troppo prolisse. Si parla troppo nella stessa sequenza, dialoghi lenti, esageratamente lunghi. Solo dalla quarta puntata in poi si comincia a sostenere un ritmo più indicato. Troveremo poi una puntata, come accennato prima, da ben un’ora e sei minuti, ma è importantissima, e col senno di poi, forse la più bella. Non mancheranno colpi di scena che terranno viva la storia, che prenderà forma con una narrazione di ottimo livello, creando un intreccio veramente notevole. Si arriva alle ultime due puntate con la testa completamente dentro il corso degli eventi, come in una realtà virtuale (altro tema tanto approfondito nella serie). Netflix ha tanti soldi e chi non l’avesse capito, se ne può accorgere vedendo questo suo prodotto. Altered Carbon ha una scenografia da paura. Più forte della regia, più forte della fotografia, la scenografia ruba l’occhio e la testa costantemente durante queste dieci ore. Giochi di colore negli interni, e luci mozzafiato negli esterni. (e per la terza volta, non posso non citare la somiglianza con Blade Runner anche in questo reparto). Rimarrete colpiti senza dubbio.
Per chiudere, Altered Carbon è il salto di qualità di Netflix, che si dimostra ottimo sotto quasi ogni voce. Quasi perché la serie è troppo lenta all’inizio, e se non parti bene, potresti perdere l’attenzione dello spettatore ancora prima di conquistarla. Sceneggiatura eccessivamente coatta, superficiale, e poco attraente nella prima parte, ma intima, coinvolgente, e toccante nella seconda. Sicuramente questa serie non è per tutti, ma per chi le serie se le mangia a quattro ganasce, o semplicemente per chi ama la fantascienza fatta come si deve, Netflix vi sta aspettando.
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