Alvaro Vitali

La fama di Vitali, nato nel 1950, è legata a doppio filo alla commedia sexy all’italiana, per anni vero e proprio fenomeno cinematografico commerciale. A partire dalla seconda metà degli anni settanta, Vitali interpretò numerosi film, accompagnando attori protagonisti come Lino Banfi e Renzo Montagnani, per poi passare a dei ruoli di prima fila interpretando il personaggio di Pierino. Tanti altri personaggi poi, come Giggi il bullo e Paulo Roberto Cotechiño. In realtà Pierino, ancora prima di Vitali, nasce come personaggio tradizionale ed umoristico utilizzato come soggetto e protagonista di molte barzellette italiane ed è chiaramente ispirato al fumetto Pierino di Antonio Rubino che fu pubblicato sul Corriere dei Piccoli negli anni dieci del XX secolo. Poi successivamente negli anni ottanta l’idea data da questo personaggio è stata spesso utilizzata come soggetto di vari film principalmente interpretati da Alvaro che ne divenne l’icona ed ispirò altre quattro-cinque pellicole del genere ma che videro altri attori impegnati nel ruolo del personaggio. Nel 1990 il tentativo di rilanciarlo con un ulteriore film della serie Pierino torna a scuola, diretto da Mariano Laurenti si rivelò infatti un fallimento.

L’intervista

In un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, Alvaro Vitali ha parlato del presente dicendo:
“Vorrei sfatare il mito che “me moro de fame”, che ho la pensione minima e che cerco lavoro. Non chiedo ingaggi neanche se mi uccidi, se mi vuoi mi chiami. Sto tranquillo. Dissi solo che con tutti i film che ho fatto avrei potuto avere una pensione più alta ma alcuni produttori non mi hanno versato tutti i contributi, e quindi prendo la minima senza dire la cifra. Ma mi sta bene così, è una bella pensione.”

Poi ha ricordato:

“All’inizio degli anni 2000 ho avuto un piccolo ictus e sono stato fermo per molto, non sapevo se sarei sopravvissuto. Ho avuto un periodo bruttissimo. Mia moglie piano piano mi ha aiutato a superarlo. Ci sono stati due film che sono saltati perché probabilmente la mia agenzia ha chiesto troppi soldi e ancora mi mangio le mani. Il primo è Un borghese piccolo piccolo dove mi era stata proposta la parte del figlio di Sordi, e il secondo era Febbre da Cavallo. Sarei dovuto essere uno del trio, nel ruolo di Felice, il parcheggiatore abusivo.”