In un’intervista rilasciata a “FQMagazine”, Amadeus conferma il suo ultimo anno al Festival di Sanremo e racconta come le cose siano cambiate negli ultimi anni:
“In questi anni ho preso anche decisioni non popolari, l’ho voluto personalizzare. Sono sincero, al primo non c’era la fila. I cantanti meno noti venivano sempre associati ad altri più noti. Ad esempio, Diodato. Lo chiamai: ‘Sei in gara’, lui ripeteva: ‘Con chi devo cantare?’. Aveva presentato il brano da solo e volevo che lo cantasse da solo. È un grande talento. Il vero cambio c’è stato con la pandemia e i Maneskin. Presentai una lista, ancora ricordo la faccia di Coletta: ‘Tu li conosci? Io ne conosco solo tre’. Stefano si è fidato. Oggi è più facile”.
Sul suo amico storico e collega Fiorello racconta:
“In amicizia come in amore i rapporti nascono in maniera casuale. Noi ci conosciamo dagli anni 80, siamo arrivati a radio Deejay contemporaneamente. Questa cosa ci ha legati per quello che abbiamo vissuto insieme. Ho sempre potuto contare su di lui e lui su di me. C’è sempre stato quando ho avuto bisogno. Alla fine degli anni 90 arrivai con Freccero su Rai2 per Festa di Classe. Si aspettavano il 20% di share, la prima feci il 14%. Grande allarme. Chiamai Fiorello, gli chiesi aiuto. Ero andato via da Italia1 e la Rai puntava su di me. ‘Ti chiedo di venire’, non se lo fece ripetere due volte. La puntata fece il 28%, un successo clamoroso. Fiorello diede visibilità, la spinta. Da allora non si scese sotto il 20%. Fece una cosa piccola ma per me importante. Una delle tante”.
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