Ogni tanto ci piace dare uno sguardo al passato e ricordare quali erano i programmi tv più seguiti anni e anni fa. In questo caso facciamo un passo indietro di 25 anni, quando esordì sulle nostre televisioni il varietà estivo Beato tra le donne.
Trasmesso da Raiuno dal 1994 al 1997 e di nuovo nel 2003, e da Canale 5 per altre quattro edizioni a cavallo tra il 1996 e il 2000, Beato tra le donne cambiò diversi presentatori: il successo iniziale arrivò grazie alla conduzione di Paolo Bonolis, il quale ne restò al timone dal 94 al 97, per poi passare a Enrico Papi (1999), Natalia Estrada con Enrico Brignano (2000) e Massimo Giletti (2003).
Il format originale era nato con il programma tedesco Mann-o-Mann (“Mann” in lingua tedesca significa Uomo), trasmesso dal 1992 al 1995 dal canale Sat.1, format che aveva avuto anche due omonime edizioni in lingua inglese, una australiana e una britannica.
Beato tra le donne, insieme a I cervelloni, diede clamorosa notorietà a Paolo Bonolis, specialmente nelle edizioni da lui condotte assieme a Martufello, riscuotendo ottimo successo. Tuttavia, al variare di alcune parti nel corso delle edizioni e l’alternarsi di vari conduttori, hanno fatto progressivamente scendere l’interesse del pubblico nei confronti del varietà. Solo con la conduzione nel 2003 di Massimo Giletti il programma ha riacquistato dei consensi, ma da allora non sono più state fatte edizioni del programma.
La piscina e le spintarelle
Il gioco era piuttosto semplice: un numero variabile di concorrenti uomini (si passò da 12 a 10 fino a 8) si sfidava a colpi di manches, che variavano tra prove fisiche, d’intelligenza o solo di carattere. Al termine di ogni sfida, veniva espresso il televoto delle giurate presenti in studio e degli sms del pubblico da casa. I concorrenti si posizionavano sul bordo di una piscina e, sulle note di un sottofondo musicale, sfilavano una alla volta davanti ai concorrenti le famose spintarelle, ragazze sexy incaricate di spingere in acqua chi aveva ricevuto meno voti, eliminandolo dal gioco. I concorrenti, invece, che passavano il turno ricevevano un bacio.
L’ultimo concorrente rimasto veniva proclamato “Beato tra le donne” e riceveva come premio dalla trasmissione un viaggio in una meta a estrazione.
Le varie prove erano alternate a balletti e momenti musicali eseguiti dalle spintarelle e da altri membri del corpo di ballo del programma.
Curiosità
- Nel 1996 all’età di 23 anni Alessandro Preziosi partecipò ad una puntata di Beato tra le donne condotta da Paolo Bonolis. Si presentò con il nome di Axel Preziosi e vinse la puntata a cui partecipò.
- Nell’edizione 1997, nell’ultima puntata (del 10 gennaio del anno successivo) venne realizzata una puntata di concorrenti di soli vip in cui il nome del programma venne modificato in “Beato vip tra le donne”, a vincere la puntata fu Alessandro Greco vincendo il titolo di Beato vip tra le donne 1998.
- Nelle edizioni del 1999 e del 2000, condotte rispettivamente da Enrico Papi e Natalia Estrada, i concorrenti erano accompagnati in studio da un familiare (soprattutto madri e zie); inoltre nell’edizione del ’99, Papi si rese protagonista di alcuni sketch assieme ad Anna Mazzamauro che fingeva di essere sua madre.
- In occasione della puntata speciale dell’edizione del 2003, i concorrenti erano alcuni “Beati” delle passate edizioni.
- Sempre nell’edizione 2003, Massimo Giletti era affiancato dal famoso cane Ettore protagonista di numerosi spot della compagnia di telefonia mobile TIM e doppiato per l’occasione da Pino Ammendola. Inoltre, nel corso della puntata, vi era un divertente siparietto chiamato “Cuccia a Cuccia” (parodia del noto talk-show di Bruno Vespa Porta a Porta), condotto da un dobermann chiamato “Neopoldo” (in riferimento scherzoso ai nei del conduttore abruzzese). Ospiti erano dei cani che storpiavano voce e nome di alcuni politici, quali “Umberto Ossi” (Umberto Bossi), “Rosa Russo Barboncino” (Rosa Russo Iervolino), “Francesco Ossiga” (Francesco Cossiga), “Clemente Mastino” (Clemente Mastella), “Silvio Berluscani” (Silvio Berlusconi) e “Fausto Bertinossi” (Fausto Bertinotti).
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