Ospite de “La volta buona” per festeggiare i suoi 70 anni, Amedeo Goria ripercorre alcune tappe della sua carriera, partendo dalla sua infanzia:
“Avevo tanti complessi da piccolo, ero bruttarello, balbettavo, mai avrei pensato di essere un comunicatore e invece lo sono diventato anche grazie a Maria Teresa Ruta che non rimarcava il mio problema ma andava avanti”.
Il giornalista sportivo racconta, poi, quando lavorava per la carta stampata a Torino:
“Io con Marco Tardelli e con tutti i giocatori di quel tempo, soprattutto della Juventus, quando ero a Torino che seguivo la Juventus, andavo a pranzo quasi tutti i giorni con loro. Li ho veramente vissuti, conoscendo anche le loro cose più private. Oggi purtroppo non si va più a pranzo con i calciatori”.
Goria scherza poi sul fatto che stia per diventare nonno e sulla sua singletudine:
“Io ci provo in giro insomma, ma sono single da due anni, alla fine nessuno mi vuole. Io sono un uomo virtuoso, non bevo, non fumo, non faccio altre cose, un uomo da risposare per l’appunto”.
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