Ospite a “La volta buona”, Amedeo Minghi racconta la sua partecipazione a Sanremo con “1950” nel 1983:
“Andò malissimo la sera di Sanremo, io in verità non volevo fare Sanremo, non ci volevo andare. Mi dava fastidio che dovetti ridurre il brano. Però la mattina dopo, sconfortati, passò una mamma con un bambino che mi riconobbe e da li capimmo che qualcosa di bello sarebbe accaduto con quella canzone. I giornali fecero inoltre titoloni sulla canzone e la radio iniziò a trasmetterla”.
Ma nel 1990, Minghi torna a Sanremo, in coppia con Mietta:
“Tornai a Sanremo per un incidente di percorso perché io scrissi per Mietta Canzoni, questa canzone bellissima che vinse tra i giovani. Di conseguenza passa tra i big ma c’è un cavillo: quell’anno decisero di non prendere tra i big la cantante vincitrice e si trovarono con un problema, Mietta che doveva fare Sanremo ma non poteva andarci e mi dissero di andare a me. E dissi di si anche perché ero produttore di Mietta, e siamo andati a Sanremo ma non potevo immaginare che Vattene amore sarebbe diventato un tormentone. Tra l’altro la incisi cantando sulla voce di Mietta stupenda”
Amedeo Minghi spiega inoltre cosa accadde dopo quel Sanremo:
“Io stavo tra l’altro in classifica con Vita mia e stavo avendo molto successo nei teatri. Avevo un calendario fittissimo, finito il Festival, cantammo a domenica In e lunedì ero a Torino a fare il mio spettacolo. Pensa che ci offrirono di fare un film!”
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