Amedeo Minghi, uno dei nomi più importanti della canzone italiana, è stato intervistato da Repubblica. Il cantante 75enne romano ha ripercorso le fasi salienti della sua carriera, soffermandosi sui suoi incontri fondamentali con Vianello e Califano.
Nel video di “Vicerè” c’è un balletto in costume, lei invece arriva in giacca di pelle e il famoso codino.
«Ho spesso anticipato i tempi. Ho iniziato a farmi il codino nel 1980, prima di tutti gli altri che l’hanno utilizzato più tardi come Fiorello, forse anche prima di Baggio. Diventò il mio segno distintivo, facemmo una copertina con una mia foto di spalle: era sufficiente il codino a farne un disco di Minghi».
L’incontro decisivo per la sua carriera fu con Edoardo Vianello.
«Un maestro di canto mi mandò da Gianni Ravera, il patron di Sanremo, mi presentai nel suo ufficio con la chitarra, cantai. Mi disse: “A Roma c’è una piccola etichetta in cui potresti trovarti bene”. Era l’Apollo records, alla Collina Fleming di via Guido Banti 46, dove poi sarebbe nata anche la It Records di De Gregori e Venditti, e la Delta di Marco Luberti che lavorava con Richard Cocciante, che ancora cantava in inglese nei film western. Era il centro del cantautorato italiano. Con noi alla Apollo c’erano anche Renato Zero, gli Showman di Mario Musella e James Senese, le sorelle Kessler e i Ricchi e Poveri».
Scoperti e battezzati come Ricchi e Poveri da Franco Califano.
«Che era il direttore artistico della Apollo. Lì Franco diede il nome anche ai Vianella: Edoardo Vianello si era innamorato di un mio pezzo scritto con Edoardo De Angelis, Vojo er canto de ’na canzone, e lo cantò in coppia con la moglie Wilma Goich, nacque così il loro duo ma non aveva ancora un nome. Franco nel suo ufficio diede un’occhiata a un posacenere sponsorizzato dell’etichetta, c’era scritto solo Vianello, e disse: “Ahò, ma chiamateve Vianella, ma che cazzo ve devo da di’…”.
Poi il ricordo di Califano: “Era fatto così. Era bellissimo e molto creativo ma io e Franco eravamo agli antipodi: Lui viveva di notte e io di giorno, lui frequentava i night e tutte le cose che si sanno. Io zero, sarò stato al night o in discoteca tre volte in vita mia».
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