Ospite a “Uno Mattina” in vista dell’inizio del suo nuovo tour, Amedeo Minghi ha commentato la musica delle nuove generazioni di artisti e di come sia diversa da quella dei tempi in cui ha iniziato:
“Dei giovani artisti non condivido l’idea di prediligere la scenografia e gli effetti al contenuto delle canzoni. Io vengo da una scuola diversa. La mia adolescenza coincide con i successi Tenco ed Endrigo. Uomini e artisti che hanno saputo scrivere delle cose meravigliose con una sintesi fantastica. Poche parole con profondi significati. Non mi trovo d’accordo quando accade il contrario, lo trovo riduttivo. I giovani però hanno il dovere di essere attuali ed eclatanti. Anch’io quando ero giovane avevo un gergo che mio padre contestava, fa parte del gioco. È giusto che le nuove generazioni siano estreme, ma ci vogliono anche delle regole”.
Molta curiosità anche in merito al dopo Amadeus e nei confronti di Carlo Conti che condurrà il prossimo Festival di Sanremo:
“Carlo Conti ha sicuramente le carte in regola per condurre la kermesse, anche perché lo ha già fatto. Conosce bene l’ambiente musicale, farà un ottimo lavoro”.
E sulla possibilità che porti un suo brano alle selezioni per la gara:
“Non so se lo farò. Non escludo nulla. Io alcuni brani li sogno e li scrivo al risveglio, altri nascono al pianoforte”
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