Ospite a “La volta buona”, Amedeo Minghi spiega le origini della sua hit “Vattene amore” cantata con Mietta:
“Vattene amore è una canzone molto importante, è una citazione dell’aria Le nozze di figaro di Mozart. Ornella Vanoni la criticò, trovava infantile e banale la canzone!”.
Minghi racconta, inoltre, di essere autodidatta e che fu Pippo Baudo a chiamarlo Maestro:
“John Lennon era autodidatta, ai miei tempi nessun artista mondiale aveva un preparazione, almeno sulla carta, che è avvenuta col tempo, sul campo. Veniamo tutti dalle cantine. Fu Pippo Baudo a chiamarmi Maestro, lui apprezzò molto alcune mie canzoni, non quelle popolarissime che hanno molti riferimenti al melodramma italiana e quindi ha iniziato a chiamarmi così! Le grandi canzoni sono scritte da quelli così!”.
Amedeo Minghi commenta anche l’ultimo posto a Sanremo dell’83:
“1950 arrivò ultima a Sanremo nell’83, quell’anno vinse Tiziana Rivale. Quel brano lì durava molto di più dei 3 minuti e quindi l’avevamo tagliata, cambiata. A quei tempi li non potevo decidere niente, io non volevo andarci ma non era come è adesso, noi eravamo quelli del 3%. Mentre cantavo ero tesa perchè cercavo di ricordarmi i tagli.”
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