Per alcuni è stato il più grande lottatore di tutti i tempi, per altri “L’ottava meraviglia del mondo”, per tutti era André The Giant. Morto il 27 gennaio 1993, il lottatore francese, al secolo André René Roussimoff, è divenuto una leggenda per aver inanellato una serie impressionante di record, e non solo nel campo del wrestling.
Oltre a entrare per primo nella Hall of Fame dei wrestler, il “boss” riuscì nell’impresa di bere 119 birre in sole sei ore, conquistando anche il titolo del “più grande bevitore della storia”.
VITA E CARRIERA
Nato a Grenoble il 19 maggio 1946 e affetto da acromegalia (“gigantismo”), André The Giant fece il suo debutto nel wrestling professionistico in Giappone nel 1970, salendo sul ring col nome di “Monster Roussimoff”.
Dalla rivalità con il “gigante della Mongolia” Killer Khan alla lotta con Big John Studd, fino alle “vendette” sul ring di WrestleMania, l’importanza del gigante francese crebbe a dismisura. Ma lo stress fisico non resse costringendo André ad allontanarsi dalla lotta per un po’ di tempo.
IL CINEMA L’ALCOL E I DOLORI PER GIRARE “LA STORIA FANTASTICA”
Prima del grande ritorno in WWF Championship e della faida con Hulk Hogan, André prestò il suo volto (e tutto il resto) al cinema, interpretando il gigante Fezzik nel film La storia fantastica. La sua passione per l’alcol era risaputa da tutti. L’episodio, assolutamente da record, è stato confermato anche da Lillian Ellison nella sua autobiografia, The Fabulous Moolah.
“André consumò 127 birre in un bar di un hotel a Reading e che poi si addormentò ubriaco nell’atrio dell’albergo. Il personale dell’hotel non riuscì a smuoverlo e tutti dovettero aspettare che si svegliasse”.
Come riporta Buzzfeed, Cary Elwes raccontò che André soffriva di forti dolori alla schiena e che avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento dopo la fine delle riprese.
“André non era al suo apice fisico”, scrisse Elwes. “In realtà stava soffrendo. Tutti quegli anni passati a trascinare così tanto peso nel wrestling lo avevano lasciato con questa condizione molto dolorosa.”
Poi lo stesso ha aggiunto quanto beveva durante il set:
“André avrebbe dovuto sottoporsi a un’operazione dopo aver concluso il film, ma fino ad allora l’unica cura che poteva prendere per affrontare il dolore era l’alcol. Invece di usare un bicchiere normale, André beveva da una brocca da birra, che assomigliava molto a un bicchiere normale nelle sue mani. In realtà, era 40 once di alcol, che ha soprannominato “The American”. Una mattina André arrivò sul set ma non si sentiva bene perché aveva bevuto tre bottiglie di cognac e 12 bottiglie di vino la sera prima. Disse : “Ho alzato un po’troppo il gomito”. Qualche ora dopo André si svegliò, uscì e salutò un taxi come se nulla fosse successo.
LA MORTE
André morì nel sonno il 27 gennaio 1993, stroncato da un arresto cardiaco, in un hotel parigino; aveva 47 anni. Era rientrato in Francia da pochi giorni a seguito della scomparsa del padre, deceduto appena 12 giorni prima. Era noto a colleghi e amici fuori dal ring come il gigante buono per la giovialità del suo carattere e la generosità, e la sua morte fu accolta con stupore e commozione.
Fu il primo wrestler ad essere inserito nella WWE Hall of Fame, inaugurata per questa specifica occasione. Il corpo di André fu cremato secondo le sue volontà e le ceneri disperse nel suo ranch a Ellerbe, nella Contea di Richmond (Carolina del Nord). Nel 1999 la WWE ha messo in commercio la videocassetta celebrativa Andre The Giant: Larger than Life (ripubblicata nel 2005 in formato DVD) che ne ripercorre la carriera.
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