Angelo Branduardi è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha ricordato la sua hit più nota: La Fiera dell’Est.
Ecco un estratto:
«Alla fiera dell’Est» è il suo successo più luminoso. Pensava a un luogo fisico?
«No, me la sono inventata, non so come. Il testo è liberamente ispirato a un canto ebraico, ma non lo voleva nessuno, abbiamo passato un anno a cercare una casa discografica e alla fine ha creduto in noi un matto che mi disse che sarebbe stato un successo terribile o un fiasco terribile».
La prima che ha detto.
«Oggi la insegnano anche a scuola, la cantano i bambini, ma nessuno sa chi è Branduardi. Significa che la canzone non mi appartiene più, è diventata un piccolo patrimonio popolare, quindi mi ha dato un pizzico di immortalità».
È una filastrocca apparentemente allegra, ma violentissima. Tutti sono feroci.
«Tutti ammazzano tutti. Sono stati fatti studi sul testo originale, anche i rabbini si chiedevano perché il signore permette l’arrivo dell’angelo della morte. È una canzone molto violenta».
Ma non viene percepita così. Perché?
«Beh, i bambini non conoscono la morte».
fonte CORRIERE
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