Anne Hathaway ha avuto un aborto spontaneo nel 2015, mentre per sei settimane recitava nello show Grounded a Off Broadway la parte di una ragazza incinta e partoriva davanti al pubblico tutte le sere.
L’attrice, oggi mamma di due bambini, lo ha rivelato per la prima volta in un’intervista a Vanity Fair, dove ha spiegato che la sua gravidanza “non ha funzionato” mentre “stavo recitando una parte in cui ogni sera davo alla luce un figlio”. Nello spettacolo, Hathaway interpretava una ragazza di una famiglia operaia del Wyoming che sogna di diventare una pilota di caccia. Il personaggio, però, si innamora, sposa Eric e resta incinta di una bambina. Sul palco formato da una distesa di sabbia bianca e da un grande specchio, l’attrice indossava una divisa militare e inscenava il conflitto tra sogni e realtà, tra voli tra le nuvole e dolce attesa.
Nella vita reale Anne Hathaway, sposata con l’attore Adam Shulman, ha due figli: Jonathan, nato nel 2016, e Jack, nato nel 2019. La gravidanza non è arrivata con facilità per l’attrice de Il diavolo veste Prada, come raccontò in un post su Instagram in cui annunciava la seconda gravidanza: “Non è per un film. Scherzi a parte, a tutti coloro che attraversano l’inferno dei problemi di infertilità e concepimento, sappiate che le mie gravidanze non sono state tutte rose e fiori. A voi mando una dose extra di amore”.
aveva scritto. Negli anni successivi, Hathaway aveva spiegato il motivo della condivisione del messaggio: “Viste le sofferenze che avevo vissuto per provare a restare incinta, non sarebbe stato genuino postare una cosa come se fosse stato tutto bellissimo, quando invece so bene come la storia non sia sempre così per tutte”. L’attrice non aveva provato vergogna nel raccontare la propria esperienza, che fa parte di una “statistica abbastanza normale”, come dimostrato dalle innumerevoli testimonianze affini ricevute da altre donne, comprese alcune sue amiche. “Ho pensato: perché non c’è questo tipo di informazione? Perché dobbiamo sentirci così isolate e senza una necessità. È lì che nasce il danno”.
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