Antonella Clerici è tornata su Rai 1 con È sempre mezzogiorno dopo un’estate segnata da un’operazione d’urgenza alle ovaie. In un’intervista a Repubblica, ha raccontato il suo stato d’animo, parlato della sua carriera e della popolarità degli influencer di oggi, a cui sembra concesso tutto. 

 

È una delle donne simbolo della Rai, si è mai sentita sottovalutata?

«Tante volte. Nel 2026 festeggio 40 anni di Rai, il primo contratto è del 1986. Gli episodi sono noti, sono stata estromessa dalle mie trasmissioni, quando sono rimasta incinta ho faticato a rientrare. I vertici dovrebbero far sentire le loro teste di serie importanti, ma si dimenticano. Invece anche una telefonata, un saluto, fa piacere e sarebbe giusto: piccole cose che a noi artisti, con le nostre fragilità, fanno bene».

La tv è nelle sue mani e in quelle di De Filippi, Sciarelli, Carlucci. È cambiato qualcosa?

«I 60 anni delle vecchie generazioni erano diversi, oggi le sessantenni sono belle, per me è stato un dramma quando ho compiuti 50 anni. Per gli uomini, l’ha notato?, l’età non conta mai. Quando vali e sei brava, è bello invecchiare col pubblico. E io ho la parte giovane. Con La prova del cuoco ho cresciuto la generazione della fine anni 90, che vedeva la tv con i nonni».

Guarda la tv?

«Guardo tutto. I ragazzi, invece, penso a mio figlia, scelgono. Ho seguito Stefano De Martino, mi piace, lo trovo bravo ad Affari tuoi, gli serve solo un po’ più di disinvoltura. Quel gioco l’ho condotto, e non è facile».

Oggi si bruciano le tappe?

«La televisione bisogna meritarsela, la Rai è stato un punto di arrivo, io ho fatto una gavetta enorme. La tv non è come Instagram. Vedevo la Mostra di Venezia, con i grandi attori, beh io non mi permetterei mai di sfilare sul red carpet. Il cinema è cinema, non è che siccome sei famoso su Instagram hai diritto a qualunque cosa. Lo vedo con i cuochi. Sui social meraviglie, ma quando gli faccio un provino, non sanno parlare italiano».

Quanto le influencer e i social hanno cambiato la percezione?

«Hanno stravolto questa società ma ora c’è un ridimensionamento. L’idea del “tutto gratis”, la prosopopea “faccio due foto in hotel e non mi fai pagare” le trovo scandalose».