La serie
Il primo cartone animato a tema calcistico, prima di Holly e Benji. La serie che raccontava le fatiche e le vittorie di un giovane appena diciassettenne: Shingo Tamai. Il ragazzo si avviava a diventare il primo beniamino del pallone per i giovanissimi che lo seguivano in Tv e che si sarebbero presto legati a ben altre altre star nel corso della loro giovinezza. L’autore è lo stesso de L’Uomo Tigre e Rocky Joe: la serie si compone di 52 episodi di circa 24 minuti.
È andato in onda in Giappone su Nippon Television dal 13 aprile 1970 al 5 aprile 1971, ogni lunedì alle 19. In Italia è stata trasmessa per la prima volta da Antenna Nord a partire dal 1980, attraverso TV locali. Altre trasmissioni sono avvenute su Super 3, Napoli Canale 21 e TMC, con un diverso montaggio delle sigla di apertura e chiusura, ed era meglio conosciuta con il titolo Soccer Boy e Goal.
La trama
Shingo Tamai, allievo della scuola Shinsei in Giappone, decide di mettersi alla prova giocando a calcio, motivato anche dalla forte rivalità con l’allenatore, insegnante di ginnastica, Tempei Mazuki. Per fronteggiarne la forza, Shingo forma una seconda squadra che però non può competere con la compattezza di quella ufficiale. Stanco di continue sconfitte, si unisce al suo rivale del quale diventerà grande amico. Inizia così la sua scalata tra i grandi della disciplina sportiva fino a giocare e vincere contro un Brasile, primo al mondo.
I fatti reali
La storia di Shingo Tamai, della Shinsei Senior High Scool e del professore Tempei Matsuki (non a caso presentato come ex portiere della nazionale olimpica medaglia di bronzo) era ispirata a quella di un liceo realmente esistente, l’Urawa Minami High School, che nel ’69, solo sei anni dopo la sua fondazione, era stato in grado di vincere tutti i trofei scolastici nazionali legati al calcio, aggiudicandosi una sorta di triplete del pallone per le superiori. Divise ed edifici scolastici vengono da lì, e perfino Shingo è ispirato a un giovane calciatore di quella squadra.
L’ultima puntata
Andata in onda (in Giappone) il 5 aprile 1971 e intitolata “Il tiro più forte“, la 52esima ed ultima puntata del cartone animato viene da una penultima puntata spettacolare, dove la Shinsei mette in campo nuovi schemi per l’ultima sfida: Shingo e Ken Santos si sottopongono ad allenamenti massacranti.
Nel finale Shingo sarà capitano della Nazionale Giapponese, dove oltre ad i suoi compagni di squadra del Sinsei ritroverà al suo fianco anche i rivali come Kamioka, Misugi, Yamagata; stavolta tutti insieme per battere il Brasile di Beré e di Ken Santos, la sfida contro gli assi del calcio sudamericano sarà a livello infernale. Purtroppo però, la partita in se dura relativamente poco, soddisfacendo poco gli spettatori.
Shingo riuscirà a trovare il modo di battere Ken, inventandosi un nuovo tiro incrociato. Lo scontro fra i due richiederà il massimo dello sforzo. Dopo il fischio finale si tramuterà in un dolore atroce sul piede infortunato in passato del campione nipponico, il quale perderà i sensi. Risvegliatosi Shingo comprende che per un po’ di tempo dovrà stare lontano dai campi per fare una giusta rieducazione.
L’ultima scena
Nell’ultima scena ci sarà di nuovo l’incontro fra i due assi del calcio amici-nemici: Ken darà una somma di denaro a Shingo, da dare alla sua povera madre in modo da saldare i debiti. Shingo invece regalerà a Ken il suo tesoro più grande, “Il pallone di suo padre” chiedendogli di non separarsene mai.
Sarebbe stato bello vedere gli eventi del finale spalmati in due puntate. Così si ha la sensazione di un finale fin troppo veloce. Una serie comunque che porteremo nel cuore. A differenza di Holly e Benji, qui i protagonisti, gli allenamenti e le partite dovevano veramente sudarsele e guadagnarsele grazie alla loro forza e al grande spirito di sacrificio che avevano nell’affrontare le vicende.
Commenti recenti