Ospite di “Donne sull’orlo di una Crisi di Nervi”, Asia Argento racconta cosa accadde dopo il suicidio del suo fidanzato, Anthony Bourdain:
“Sono vittima della cancel culture, quel fenomeno per cui si tenta di cancellare le opere ma, soprattutto, le persone che dicono e fanno cose che stanno sulle palle ai politicamente corretti. Sono una di quelle persone, infatti in America sono stata cancellata”.
E la Argento continua:
“Tutto è iniziato dopo il suicidio del mio compagno, che era un personaggio pubblico molto amato nel mondo. Sono stata condannata come responsabile dell’accaduto dalla pubblica opinione: mi imputavano di avergli spezzato il cuore per via di un flirt, poco importa se eravamo una coppia aperta. E hanno incolpato me, la persona che gli era accanto e che lo aveva più amato”.
Da qui problemi anche nel mondo lavorativo:
“Così sono diventata quella da rimuovere, da far sparire. Infatti, non ho più lavorato negli Stati Uniti. Gli effetti devastanti di questo tsunami sono arrivati anche qui. Un mese dopo, difatti, non ero più uno dei giudici di “X Factor”, tutto questo per soddisfare la ferocia della morale pubblica. Mi sentivo morire ma qualcosa di più grande mi ha salvato, e non è stata né la religione né la filosofia, è stata la tv trash. La mia storia, fortunatamente, interessava morbosamente agli spettatori e raccontarla a cuore aperto nei vari salottini tv per circa un anno si è rivelato più remunerativo di “X Factor”. Avrei preferito evitarlo, ma non avevo nessun’altra fonte di di guadagno e nessun’altra mano tesa. Ci è voluto tempo per staccarmi da questo e tornare a fare l’attrice, che sarebbe il mio mestiere“.
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