I fratelli Templeton, Tim e Ted tornano sul grande schermo con Baby Boss 2 – Affari di famiglia, il sequel di Baby Boss, commedia campione d’incassi di DreamWorks Animation, diretta da  Tom McGrath e nominata anche agli Oscar. Da ieri, 7 ottobre, al cinema grazie a Universal Pictures.

TRAMA

I fratelli Templeton, Tim e Ted, sono diventati adulti e si sono inevitabilmente allontanati l’uno dall’altro. Tim è oramai sposato con Carol, è papà di Tabitha, una bambina di sette anni, e della piccola Tina. Ted invece è il CEO di un importante fondo speculativo. Tabitha, che è la più brava della sua classe, ha come idolo lo zio e vorrebbe diventare come lui ma il padre teme che stia bruciando un po’ le tappe, perdendosi la parte migliore dell’infanzia. Quando la piccola Tina si rivela essere un agente top secret in missione per scoprire quali segreti nasconda il misterioso fondatore della scuola frequentata da Tabitha, Tim e Ted si ritroveranno a dover collaborare ancora una volta e a riscoprire ciò che conta veramente.

RECENSIONE

Mantenendo inalterata la formula che ha reso l’originale un fenomeno per il pubblico e per la critica, Baby Boss 2 – Affari di famiglia è un concentrato di divertimento, sentimento e azione. Colorato e con un ritmo sostenuto, pungente e pieno di spunti di riflessione, l’opera di McGrath è un delizioso film per le famiglie. Pieno di sequenze d’azione e gag fisiche, che faranno sicuramente ridere i giovani spettatori, il film vive grazie ad un’animazione creativa, vivace e fantasiosa, mentre i numeri musicali offrono qualche gradita variazione agli eventi e alle immagini. Il climax, in particolare, offre abbastanza suspense per richiamare il pubblico e mantenere la sua attenzione fino alla fine.

Baby Boss 2 – Affari di famiglia convince grazie a quel suo mix tra risata e sentimento. Una storia per tutta la famiglia che ci porta alla scoperta dei sentimenti più profondi ed importanti, sottolineando il valore della famiglia, del lavoro di squadra e della comunicazione. Perché crescere non è sempre un male, l’importante è rimanere bambini dentro.