Quando Batman Returns uscì per la prima volta nelle sale, il 19 giugno 1992, nessuno poteva davvero prepararsi per ciò che il regista Tim Burton e il suo staff avevano escogitato per il pubblico. Dopo che Batman del 1989 era diventato uno dei più grandi successi di tutti i tempi stabilendo un record per i moderni film di supereroi, le aspettative erano altissime. I risultati al botteghino di Batman Returns non riuscirono a replicare il successo del precedente, ma il film è rimasto nel cuore dei fan e per molti è il capitolo preferito.
Le prime versioni delle sceneggiature di Batman Returns includevano in realtà il ritorno di alcuni vecchi personaggi, tra cui Vicky Vale e Harvey Dent (Billy Dee Williams), Tuttavia Tim Burton, al quale la Warner Bros. aveva concesso una licenza più creativa per il secondo film, rifiutò gli sforzi di Sam Hamm nel rendere Batman Returns un sequel piuttosto che un film autonomo. Burton decise quindi di ingaggiare Daniel Waters e la produzione scelse di includere nuovi personaggi, tra cui Danny DeVito per il ruolo del Pinguino e Michelle Pfieffer in quelli di Selina Kyle. Proprio su questi due personaggi circolano tante curiosità, soprattutto per quanto riguarda i loro difficoltosi costumi e make-up. Eccone alcune.
La Catwoman di Michelle Pfeiffer
Michelle Pfeiffer ha raccontato che da bambina era ossessionata da Catwoman nei fumetti ed era disperata quando ha saputo la notizia che Burton aveva già assegnato il ruolo ad Annette Bening. Quando la collega ha dovuto rinunciare alla parte, perché rimasta incinta, Michelle ha accettato con entusiasmo il lavoro, impegnandosi per arrivare preparata alle riprese delle difficili scene di lotta. Durante la prima giornata di allenamento con la frusta, tuttavia, ha colpito involontariamente il suo istruttore facendolo sanguinare e, in seguito, ha scoperto che era molto difficile usarla durante le riprese a causa delle luci che rendevano complicato colpire i punti prestabiliti.
Ciò che le creò più problemi di ogni altra cosa fu il costume: “È stato il meno comodo che io abbia mai indossato” – ha raccontato l’attrice tempo fa – “Dovevano ricoprirmi di talco, aiutarmi a indossarlo e poi metterlo sotto vuoto. Lo avevano dipinto con una vernice che dava un aspetto simile al silicone e lo rendeva più lucido. Avevo quegli artigli e mi si impigliavano ovunque. La maschera mi strozzava… abbiamo avuto molti problemi da risolvere“. La Pfeiffer ha infatti aggiunto che inizialmente non poteva andare in bagno, una situazione piuttosto complicata. Il costume inoltre era così stretto che Michelle Pfeiffer faceva fatica a sentire la propria voce mentre parlava, a tal punto che Tim Burton dovette ripeterle più volte di smettere di urlare nei suoi dialoghi.
Il Pinguino di Danny DeVito
Anche il trucco e il costume del Pinguino non scherzavano affatto. “Per truccarmi ci volevano quattro e ore e mezza, per avere il costume completo” – ha raccontato De Vito – “Ho avuto chili e chili di protesi viso e imbottitura del corpo, alle mani avevo delle prolunghe che erano difficilissime da usare”.
Un’altra interessante curiosità riguarda la saliva nera che esce dalla bocca del Pinguino. Fu un’idea di Danny DeVito e dei responsabili del make up che hanno mischiato del colorante a un colluttorio. L’effetto fu così disgustoso che addirittura arrivarono lamentele da McDonald’s.
Un altro problemuccio fu la temperatura del set. Per girare le sequenze con i veri pinguini era obbligatorio tenere il set a una temperatura molto bassa e solo l’attore non soffriva particolarmente il freddo grazie al costume e alle protesi che indossava. Gli animali potevano inoltre avere a disposizione delle piscine e dei camerini refrigerati.
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