Il film
Uscito nel 1959, diretto da William Wyler e con Charlton Heston protagonista, Ben-Hur è uno dei più grandi e premiati successi della storia del cinema. È ispirato all’omonimo romanzo del generale Lew Wallace, da cui erano già stati tratti due film, uno del 1907 e l’altro del 1925, divenuti punti di riferimento del cinema muto.
La trama
Circa ventisei anni dopo l’adorazione dei Magi al neonato Gesù, l’imperatore Tiberio nomina il romano Valerio Grato nuovo governatore di Giudea. Quest’ultimo, insieme al comandante Messala (Stephen Boyd), ha l’ordine di reprimere le rivolte nella regione.
Nonostante sia amico di Messala, il ricco principe Giuda Ben-Hur (Charlton Heston) si oppone strenuamente ai romani e minaccia di intralciare i piani del governatore.
Durante la parata di benvenuto per Valerio Grato, alcune tegole della casa di Ben-Hur cadono in strada, colpendo accidentalmente il governatore. L’incidente è un’occasione perfetta per Messala, consapevole che l’amico potrebbe minare la politica imperiale. L’uomo, infatti, ordina di imprigionare la madre e la sorella di Giuda e condanna l’amico ai lavori forzati sulle galee.
Quando gli schiavi si fermano a Nazareth per rifocillarsi, Ben-Hur è soccorso dal Messia (Claude Heater) e rimane profondamente colpito dalla sua carità. Lo schiavo lavora per tre anni sulle gale, fino a quando la sua nave è coinvolta in una battaglia navale. Nel caos della battaglia, Ben-Hur salva coraggiosamente il console romano Quinto Arrio (Jack Hawkins) che, per sdebitarsi, lo adotta e lo conduce a Roma.
Nonostante abbia trovato la gloria come campione delle corse con la quadriglia, l’uomo non può dimenticare la sua famiglia e decide di far ritorno in patria. Durante il viaggio, incontra Baldassare (Finlay Currie), uno dei Magi, che lo introduce allo sceicco IIderim. Il potente signore vorrebbe farlo gareggiare a Gerusalemme ma Ben-Hur rifiuta.
Amandolo profondamente, Ester (Haya Harareet) ha atteso per anni il suo ritorno nella dimora in rovina ma, per risparmiargli un’ulteriore sofferenza, decide di mentire sulla sorte della famiglia, asserendo che madre e sorella sono morte in catene.
Accecato dall’ira, Ben-Hur giura vendetta e accetta la proposta di IIderim per scontarsi con Messala.
Dopo una gara senza esclusione di colpi, il giudeo ha la meglio e scopre la verità sulla sua famiglia. Disperato, Ben-Hur conduce madre e sorella ad assistere alla crudele Via Crucis del Messia ma, quando la terza croce si staglia sul monte del Golgota, accade qualcosa di inaspettato…
La scena della corsa
La scena della corsa dei cavalli è forse la più famosa del film: impressionante vederla oggi e pensare che venne realizzata nel ’59 (a Roma, a Cinecittà). Non a caso il film si aggiudicò anche un Golden Globe Speciale per la regia della sequenza.
Realizzarla però non fu per niente semplice. Durante le riprese della corsa (che richiesero 5 settimane solo per questa scena) avvennero 2 incidenti: la distruzione di una Cinepresa “Camera 65” del valore di 100.000 Dollari ad opera di una quadriga uscita di traiettoria in una curva e una quadriga che saltò un ostacolo troppo violentente, mandando Joshua Canutt, figlio di Yakima, all’ospedale per una ferita al mento (quella scena è presente nella versione attuale del film, opportunamente montata).
Addirittura un’infermeria venne creata appositamente sul set per questa scena. Tuttavia, alla fine, sono stati effettivamente riportati pochissimi infortuni, la maggior parte dei quali erano scottature solari.
Sebbene si vedano circa 36 cavalli durante la corsa, sono ben 82 gli animali (per coprire incidenti e periodi di riposo) portati dalla Jugoslavia per le riprese.
Un altro piccolo inconveniente ci fu durante una curva di due quadrighe che si schiantarono contro alcune telecamere, fortunatamente protette da una barricata di legno. Tuttavia, la produzione si fermò per accettarsi che non ci furono danni alle macchine. Nessun cast, troupe o cavalli sono rimasti gravemente feriti nell’incidente.
curiosità: la scena venne girata senza audio (probabilmente per dare indicazioni a voce). Venne aggiunto in post-produzione quando è stata presa anche la decisione di non avere musica durante la sequenza.
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