“Ci prendiamo un film da Blockbuster?”. Negli anni ’90 i film – poi anche i videogiochi – si noleggiavano nei negozi. Si camminava tra gli scaffali che esponevano le custodie delle videocassette (poi dvd) dei film disponibili e, se non già noleggiati da qualcun altro (perché le copie erano “fisiche” e quindi limitate nel numero), si potevano prelevare e portare a casa. Più giorni tenevi il film, più costava il noleggio. Poi arrivò lo streaming, la pirateria, che a costo (quasi) zero ha permesso al pubblico di rimanere a casa sul divano e decidere seduta stante il film da vedere.
E così l’azienda leader del settore, Blockbuster, che nel 1985 aveva aperto il suo primo negozio a Dallas e che negli anni ’90 poteva vantare circa 9 mila negozi in tutto il mondo, nel 2013 ha dichiarato bancarotta, portando alla graduale chiusura di tutti i negozi aperti in franchising. Oggi sono rimasti solo 2 Blockbuster in tutto il mondo: uno a Bend, in Oregon, e uno a Perth, in Australia. Secondo il Bullettin, quello di Perth chiuderà entro fine mese, lasciando il negozio di Bend l’ultimo Blockbuster rimasto al mondo. E’ una notizia che accogliamo con dispiacere, ma che non sorprende. Del resto i tempi cambiano, e nel corso degli anni Blockbuster non è stato capace di adattarsi, restando ancorato al proprio modello di business mentre i giganti dello streaming prendevano piede.
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