Il grande Bill Murray, volto noto per noi generazioni degli anni Ottanta e Novanta compie 68 anni. Ripercorriamo la sua carriera.
Gli esordi
Il debutto ufficiale dell’attore sul grande schermo avvenne con la commedia canadese Polpette di Ivan Reitman, del 1979. Dopo alcuni ruoli in film non proprio di grande leva, seguiranno tre successi di pubblico in America: Caddyshack (1980), Stripes (1981) e Tootsie (1982). Solo in Stripes, assieme al collega e amico Harold Ramis, avrà un ruolo di rilievo (diretto sempre da Reitman). Negli altri due gli vennero date delle parti di secondo piano, ma riuscirà comunque a farsi apprezzare, soprattutto tra i fan del Saturday Night Live.
Nel 1983 Murray fu il protagonista del film Il filo del rasoio (di cui scrisse la sceneggiatura), che uscì nel novembre dell’anno successivo. In accordo con la Columbia avrebbe ottenuto il finanziamento per questa pellicola solo se subito dopo avesse accettato di girare il nuovo film ideato e scritto dall’ex collega del SNL Dan Aykroyd: Ghostbusters – Acchiappafantasmi. Il ruolo previsto per Murray era quello di Peter Venkman, un bizzarro e sarcastico dottore in parapsicologia che in origine doveva essere interpretato da John Belushi, scomparso prematuramente due anni prima. Nell’84 Ghostbusters si rivelerà il più grande successo di botteghino in tutto il mondo, diventando una delle commedie americane più amate degli anni ottanta. L’attore fu particolarmente apprezzato per le sue improvvisazioni, tanto da aggiudicarsi una nomination ai Golden Globe. Il filo del rasoio invece si rivelò un flop, poiché il pubblico non venne convinto dal suo primo ruolo di personaggio serio.
Bill, quindi, non del tutto soddisfatto della sua carriera professionale, decide di stare quattro anni lontano da Hollywood, facendo solo un cameo nel film La piccola bottega degli orrori (1986). Nel frattempo andrà per un periodo a Parigi, dove frequenterà il Cinematique e dei corsi universitari alla Sorbonne per poi tornare negli U.S.A.
Nell’88 tornò ufficialmente nel mondo del cinema con la commedia fantasy S.O.S. fantasmi: rivisitazione in chiave anni ottanta della celebre opera di Charles Dickens A Christmas Carol. Appena dopo uscirà Ghostbusters II (sebbene con incassi certamente minori rispetto all’originale, ancora una volta accolto positivamente dal pubblico e apprezzato dai fan, ma considerato inferiore al primo); seguiranno altre commedie di successo dei primi anni novanta come Tutte le manie di Bob e Ricomincio da capo (diretto e sceneggiato da Ramis), in cui dimostrerà ancora una volta il suo talento comico.
Anche se la maggior parte dei suoi ruoli riguardano personaggi comici, Murray ha dimostrato di essere un attore versatile e completo, interpretando anche diversi ruoli in film seri (o semi-seri) come: Scappiamo col malloppo (unico film sia diretto sia interpretato da lui), Lo sbirro, il boss e la bionda (1993), Ed Wood (1994), Kingpin (1996), Space Jam (1996), dove recita accanto ai Looney Tunes ed al giocatore di pallacanestro Michael Jordan, e in Rushmore (1998), iniziando il lungo sodalizio artistico con il regista Wes Anderson. Nel 2000 Drew Barrymore lo sceglie personalmente per la parte di Bosley nel blockbuster Charlie’s Angels.
Gli anni Duemila
Nel nuovo millennio Bill Murray diventa un attore molto richiesto nell’ambito del cinema d’autore. Tra le sue interpretazioni vanno ricordate quelle nei due film di Wes Anderson, I Tenenbaum (2001) e Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), poi Coffee and Cigarettes (2003), e Broken Flowers (2005), senza dimenticare il ruolo che gli ha valso un considerevole successo di critica e pubblico (nomination agli Oscar e la vittoria ai Golden Globe e ai BAFTA), quello del protagonista di Lost in Translation – L’amore tradotto (2003). Seguiranno anche Il treno per il Darjeeling, (2007), Ember (2008), Get Low (2009) che lo vede co-protagonista con Robert Duvall, assieme al quale ha vinto il “Premio per la migliore interpretazione maschile” al Torino Film Festival, Benvenuti a Zombieland (2009) e Passion Play (2010).
Nel 2012 interpreta l’ex presidente Franklin Delano Roosevelt in A Royal Weekend, diretto questa volta dal regista britannico Roger Michell. Sempre nel 2012 recita in Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore di Wes Anderson, suo regista feticcio. Nel 2014 è nel cast di Monuments Men con George Clooney. Sempre nello stesso anno torna a collaborare con Wes Anderson nel film Grand Budapest Hotel. Nel 2015 riceve una nomination ai Golden Globe come migliore attore protagonista in un film commedia o musicale per il film St. Vincent, diretto dal regista Theodore Melfi. Nel 2015 è nel film Sotto il cielo delle Hawaii di Cameron Crowe, affiancando Bradley Cooper e Emma Stone. Nel 2016, Bill Murray partecipa in veste di doppiatore al remake in live-action del celeberrimo Classico Disney, Il libro della giungla, diretto da Jon Favreau. Nel 2016 è stato protagonista anche di un cameo nel remake di Ghostbusters al femminile.
I progetti futuri
L’ultima apparizione di Murray è stata proprio quella in Ghostbusters; di recente è stato annunciato che sarà protagonista di The Dead Don’t Die, una nuova commedia zombie dove sarà affiancato da Adam Driver, Selena Gomez, Tilda Swinton, Steve Buscemi e Chloe Sevigny. Le riprese dovrebbero essere già cominciate e si attende una data d’uscita per il 2019.
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