Richard Gere spegne 69 candeline.
L’attore nato a Filadelfia ha debuttato come attore cinematografico negli anni settanta interpretando un ruolo secondario nel film In cerca di Mr. Goodbar. Dopo i successivi primi successi (I giorni del cielo, Una strada chiamata domani, Yankees) Richard raggiunge la popolarità internazionale nel 1980, grazie all’ottimo American Gigolò, consacrandosi come il nuovo sex-symbol del cinema americano degli anni ottanta.
L’anno successivo, conquista definitivamente i cuori del pubblico femminile con il ruolo dell’affascinante Zack Mayo in Ufficiale e gentiluomo. Nei film successivi Gere continua ad interpretare il personaggio che ormai lo star-system gli aveva cucito addosso. Rubacuori, sempre inquieto e tormentato nelle parti affidategli come attore, non ha più convinto nelle pellicole successive, tutte poco fortunate al botteghino. La definitiva consacrazione arriva nel 1990 quando gira Pretty Woman, film di Garry Marshall a fianco di Julia Roberts. La pellicola è stata considerata, tra le cose, uno dei più grandi successi del proprio genere.
Un anno dopo Akira Kurosawa lo sceglie per interpretare il cugino nippo-americano di Rapsodia in agosto, poi è stato il protagonista accanto a Jodie Foster di Sommersby (1993) e di Mr. Jones (1993) con Anne Bancroft.
I successi si sono susseguiti poi con Il primo cavaliere (1995), Schegge di paura (1996), L’angolo rosso – Colpevole fino a prova contraria (1998) e soprattutto con la commedia romantica Se scappi, ti sposo (1999), dove Gere tornerà a lavorare con il regista Garry Marshall e con Julia Roberts.
Solo un regista del calibro di Robert Altman potrà donargli una performance ispirata ne Il dottor T e le donne (2000). Tra i film di maggior successo sono da ricordare il pluripremiato musical Chicago (2002, di Rob Marshall, soggetto di Bob Fosse, con Renée Zellweger e Catherine Zeta-Jones), grazie al quale vinse anche il Premio Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale nel 2003, e Shall We Dance (2004, con Susan Sarandon e Jennifer Lopez).
Nel 2008 è protagonista, al fianco di Diane Lane per la terza volta nella sua carriera, nel film romantico Come un uragano. Nel 2009 recita nei film Brooklyn’s Finest e Amelia, che racconta la vita e l’impresa di Amelia Earhart (interpretata da Hilary Swank). Nel 2011 torna a recitare nel film d’azione The Double, mentre un anno più tardi è protagonista assoluto nel film La frode, che gli valse una nomination ai Golden Globe 2013 come miglior attore in un film drammatico.
Dal 2012 è cresciuto il suo interesse per il cinema indipendente, aderendo a diversi progetti, come nel ruolo di un senzatetto di New York ne Gli invisibili.
Nel 2015 è coprotagonista del film Ritorno al Marigold Hotel ambientato in India narra la storia di Sonny e del suo sogno imprenditoriale di espandere il suo albergo. Inoltre sarà protagonista del film Franny accanto a Theo James e Dakota Fanning.
Vita personale
Richard Gere, quando era poco più che ventenne, si avvicinò al buddismo dopo averlo studiato Buddismo Zen con Kyozan Joshu Sasaki per cinque o sei anni. Nel 1978 viaggia con la pittrice brasiliana Sylvia Martins in Nepal, dove incontra molti monaci tibetani e seguaci del Dalai Lama. Incontrerà proprio il 14º Dalai Lama in India, dove diventa un tibetano buddista praticante nonché un attivo sostenitore della figura politica del Dalai Lama stesso. Inoltre Gere visita regolarmente Dharamsala, la sede del governo tibetano in esilio. Richard è anche un sostenitore dei diritti umani in Tibet, oltre che a sostenere attivamente da molti anni Survival International (l’organizzazione che difende i diritti umani dei popoli indigeni di tutto il mondo) e ad essere in prima linea per cause civili come la lotta all’AIDS.
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