Carlo Verdone ha concesso una lunga intervista a Repubblica dove ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera e della sua vita privata.
Ecco un piccolo estratto riguardante la sua vita privata:
Ho letto anche che, mentre nel cinema infuriavano le denunce di molestie sessuali, lei ha deciso di proteggersi piazzando una videocamera sul pianerottolo.
“È sempre in funzione. L’ho messa perché, soprattutto la domenica pomeriggio, iniziava a ripetersi troppo spesso una stessa scena. Qualcuno mi suona alla porta. Dato che non ha citofonato, io apro pensando che si tratti di un vicino del palazzo. Invece mi piombano in casa gruppi di ragazzi che vogliono filmarsi insieme a me. Magari in videochiamata con la sorella, la fidanzata, la madre: “Guarda ma’, sto a casa de Verdoneee!”. In qualche caso però si sono presentate anche delle ragazze da sole. Imploravano: non mi cacciare via, non mi denunciare! Voglio solo lasciarti un cd per farti ascoltare le mie imitazioni… E poi puntualmente svenivano o si facevano prendere da un attacco di panico. Me toccava andà a cercà un calmante. Siccome questi episodi avvenivano nell’ingresso di casa, con la porta aperta, ho pensato che sarebbe stato prudente filmarli. Casomai a una di quelle fosse venuta l’idea di graffiarsi in faccia e poi andare a dire in commissariato che j’ero zompato addosso. Da questo punto di vista la mia vita privata è una tragedia. Prima di uscire devo chiamare il portiere e chiedere: via libera? C’è sempre qualcuno appostato fuori con un copione in mano…”.
Tutti i suoi film sono il frutto del lavoro di Verdone “pedinatore” degli italiani. Ma da quando la sua faccia è diventata conosciuta come fa a studiarli, a spiarli senza farsene accorgere?
“Continuo a indagare sulla gente, ma a volto scoperto. Mi alzo sempre abbastanza presto e faccio il mio giretto mattutino. La chiacchiera col giornalaio, col barista, col fioraio egiziano o con la tintora egiziana… Le farmacie restano un ottimo punto di osservazione. Ci ho trascorso ore. Ma adesso col Covid sono off limits”.
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