In un post su Facebook molto nostalgico Carlo Verdone ha ricordato la sua avventura sul set di Compagni di Scuola, forse uno dei migliori della sua carriera annunciando anche una sorpresa.

Il 16 ottobre del 1988 terminavo le riprese di Compagni di Scuola. Trenta anni fa! Prima della fine 2018 farò qualcosa…

Pubblicato da Carlo Verdone su Martedì 16 ottobre 2018

Sono passati esattamente 30 anni dal termine delle riprese e sembra che il grande Carlo omaggerà il film e siamo troppo curiosi di sapere di che si tratta. 

Compagni di scuola è un film italiano del 1988 diretto e interpretato da Carlo Verdone su un soggetto scritto da lui stesso insieme a Piero De Bernardi, Leonardo Benvenuti e Rossella Contessi. Ispirato a un’esperienza personale dello stesso regista, uscì nelle sale a dicembre 1988 prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori e distribuito dalla Columbia.

Il film, dichiaratamente ispirato, per ammissione stessa di Carlo Verdone, all’analogo statunitense del 1983 Il grande freddo di Lawrence Kasdan, si differenzia dal modello di riferimento per l’assenza di critica generazionale: nacque, altresì, da uno spunto autobiografico dello stesso Verdone e del suo compagno di scuola, e futuro cognato, Christian De Sica, i quali si trovarono invitati a una rimpatriata dai tristi esiti.

 

Lo stabilimento “la Nave” di Fregene, uno dei set del film

La colonna sonora, analogamente al Grande freddo, rivisita brani degli anni sessanta/settanta, tra cui A Salty Dog dei Procol Harum, Sugar, Sugar degli Archies, Do It Again degli Steely Dan e With a Girl Like You e Love Is All Around dei Troggs (di cui, contrariamente a quanto afferma Postiglione, il leader non era Chip Taylor, ma Reg Presley).

Nancy Brilli ricevette casualmente il ruolo di Federica Polidori: l’attrice, all’epoca sposata con Massimo Ghini, aveva accompagnato suo marito a una prova costumi e fu scritturata, anche se dovette subire un invecchiamento scenico di circa 10 anni, dovendo interpretare un’ultratrentenne. Tra l’altro, il nome Federica non era affatto comune negli anni cinquanta, decennio in cui i personaggi del film sono nati; si è ipotizzato che il nome, divenuto popolare solo vent’anni più tardi tanto da essere, nel 1976, il sesto più diffuso tra le neonate, fosse stato scelto per via dell’aspetto giovanile di Nancy Brilli.

Il film segnò l’esordio della carriera di caratterista del romano Angelo Bernabucci (1944-2014): questi, all’epoca poco più che quarantenne, abitante in via Giulia poco lontano dall’abitazione di Verdone, esercitava la professione di libraio, peraltro mai abbandonata anche dopo il debutto sul grande schermo. Il regista, mentre si trovava nell’officina meccanica di un conoscente comune, ne notò la cadenza e lo volle per affidargli la parte del rozzo e arricchito commerciante di carni. Da lì iniziò per Bernabucci una carriera venticinquennale, che lo vide sempre interpretare il personaggio del cosiddetto “coatto” romano, di modi non raffinati ed eloquio greve.

Le riprese iniziarono il 1° agosto e terminarono il 16 ottobre 1988. Per quanto riguarda la lussuosa residenza in cui è ambientata la vicenda, citata nel film come «Villa Scialoja», non v’è concordanza di fonti: mentre infatti Il Messaggero di Roma riporta quale location Villa Volpi a Sabaudia (Latina), edificata negli anni cinquanta per conto della vedova del conte Giuseppe Volpi di Misurata su progetto di Michele Busiri Vici Alessandro Chiello nel suo C’eravamo tanto amati (2014) fa menzione a Villa dei Quintili, residenza che si trova lungo via Appia Antica a Roma. Il set delle scene balneari fu invece il litorale della Capitale: quelle del tuffo notturno in mare furono girate allo stabilimento “la Marinella” a Castel Porziano, mentre quelle del litigio coniugale di Piero Ruffolo con sua moglie, invece, a Fregene (all’epoca ancora nel comune di Roma) presso lo storico stabilimento “la Nave”, riconoscibile dalle due strutture murarie rappresentanti altrettanti fumaioli, appunto a richiamare l’idea di una nave.